Categorie: Ambiente

Nel 2100 saremo 12 miliardi

Nonostante le previsioni degli scienziati suggerissero che la popolazione mondiale avrebbe raggiunto il suo picco attorno al 2050, un’analisi statistica condotta grazie ai dati raccolti dalle Nazioni Unite ha invece mostrato che essa non si stabilizzerà durante questo secolo. Stando ai risultati, questo sarà dovuto principalmente a un’inaspettata crescita della popolazione dell’Africa Sub-Saharana entro il 2100. Patrick Gerland e i suoi colleghi della University of Washington hanno applicato alcune avanzate tecniche di analisi ai dati dell’Onu per stimare con molte accuratezza gli andamenti demografici futuri, come ad esempio la fertilità e la durata della vita, e hanno pubblicato i risultati ottenuti in uno studio pubblicato suScience.

Le Nazioni Unite si occupano regolarmente di stimare l’andamento della popolazione mondiale nel futuro: ogni due anni, i dati raccolti vengono resi pubblici su una pubblicazione intitolata World Population Prospects, riguardanti l’età e il sesso degli abitanti di tutti i continenti, assieme ai tassi di fertilità, mortalità ed emigrazione. Gli scienziati si sono occupati di analizzare i dati che sono stati pubblicati lo scorso luglio, riuscendo così stimare con un certo grado di sicurezza i trend futuri.

Grazie ad alcuni avanzati modello probabilistici, i ricercatori hanno stimato che al momento la probabilità che la popolazione mondiale, che oggi è di 7,2 miliardi di individui, raggiunga un valore compreso tra i 9,6 e i 12,3 miliardi entro il 2100 si aggira intorno all’80%. Questo sarebbe causato principalmente dall’aumento della popolazione in Africa, secondo gli scienziati, che hanno anche mostrato come, nonostante i demografi abbiano predetto un calo della fertilità nel continente, i livelli rimangono persistentemente alti. Molte donne africane hanno ancora in media 4,6 bambini a testa, principalmente a causa dell’inaccessibilità dei metodi di contraccezione. Anche la riduzione della mortalità causata dal virus dell’Hiv in Africa sta contribuendo alla cresciuta della popolazione.

Poiché la rapida crescita della popolazione in zone ad alta fertilità causa un gran numero di conseguenze, come ad esempio l’esaurimento delle risorse naturali, la disoccupazione e disordini sociali, i risultati di questo studio hanno importanti implicazioni politiche. La crescita predetta potrebbe infatti essere moderata, sostengono i ricercatori, da sostanziali investimenti nell’educazione delle ragazze, e programmi di family planning che forniscano loro contraccettivi, prendendo cosi’ di mira due fattori che influenzano molto i livelli di fertilità.

Riferimenti: Science doi: 10.1126/science.1257469

Credits immagine: IamNotUnique/Flickr

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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