No al controllo delle telecomunicazioni

La conservazione sistematica dei dati di traffico è “sproporzionata e inaccettabile”. È questo il giudizio espresso dai garanti della privacy europei su una proposta avanzata dai governi dell’Unione. Che aveva lanciato l’idea di registrare durata, localizzazione e numeri utilizzati in tutte le comunicazioni elettroniche (telefonate, fax, e-mail, collegamenti a Internet, sms), di conservare questi dati per più di un anno e di metterli a disposizione delle indagini di polizia e servizi segreti. Secondo i garanti, riuniti a Cardiff per la ventiquattresima Conferenza Internazionale sulla Privacy, ci sono fondati dubbi sulla legittimità e liceità di un provvedimento del genere. Che appare come “un’indebita compressione dei diritti fondamentali”, così come sono sanciti dalla Convenzione Europea sui diritti dell’uomo e ulteriormente ribaditi da una direttiva del luglio 2002. Con le regole attuali i dati possono essere utilizzati solo per la fatturazione e il pagamento delle interconnessioni, e la loro conservazione per scopi giudiziari viene valutata caso per caso, ha limiti di tempo determinati, ed è soggetta a una precisa normativa. Tutto questo sparirebbe con la conservazione sistematica. Inoltre, nel documento firmato dai garanti, si nota che mettere in pratica questa iniziativa richiederebbe costi elevati e renderebbe la regolamentazione europea più aspra di quella statunitense. (m.ca.)

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