“Ogni stato decida per sé”

Nessun consenso, solo una dichiarazione di intenti. È il risultato raggiunto dalla commissione giuridica dell’Assemblea generale dell’Onu sulla clonazione umana. Con 71 voti a favore, 35 contrari e 43 astenuti è stato approvato un testo di risoluzione, in parte proposto dall’Italia, che equivale a una dichiarazione politica non vincolante. Il documento, che ora passerà al vaglio dell’intera Assemblea, sollecita i paesi ad adottare singolarmente leggi proprie sulla clonazione. Non si tratta di un trattato sulla messa al bando totale della clonazione, dunque, come voleva l’amministrazione Bush, ma di un documento ritenuto comunque non accettabile da un gruppo di paesi, guidati dal Belgio, che sostengono la libertà di ricerca sulle staminali embrionali. Il testo, infatti, suona come un’esortazione al bando totale della clonazione umana quando si appella alle nazioni perché adottino “tutte le misure necessarie a proteggere adeguatamente la vita umana nelle applicazioni delle scienze della vita” e affinché proibiscano “tutte le forme di clonazione umana nella misura in cui siano incompatibili con la dignità umana e la protezione della vita”. “Una dichiarazione adottata da neanche il 50 per cento dei 191 stati membri dell’Onu”, ha commentato Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni, “è priva di qualsiasi autorevolezza e marca una posizione ideologica dettata da credo religiosi”. (r.p.)

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