Olio di pesce contro l’aritmia

L’olio di pesce diminuisce il rischio di morte improvvisa in seguito a un attacco cardiaco. Lo ha dimostrato il gruppo di ricerca coordinato da Roberto Marchioli, del Consorzio Mario Negri Sud, a Santa Maria Imbaro (Ch) in uno studio pubblicato su Circulation. Questi hanno somministrato quotidianamente 1 grammo di acidi grassi polinsaturi a 5655 persone reduci da un recente attacco cardiaco. Il rischio di mortalità dei volontari, arruolati nell’ambito del trial clinico “GISSI-Prevenzione”, è stato confrontato con quello di altri 5658 pazienti che avevano ricevuto vitamina E o un placebo. Risultato: a 42 mesi dalla prima somministrazione, il rischio di morte improvvisa era del 2 per cento per il primo gruppo e del 2,7% per gli altri, quasi una volta e mezza in più. “Il rischio di morte improvvisa”, spiega Marchioli “è più alto durante i primi mesi successivi all’attacco cardiaco per questo, proprio in quel periodo, abbiamo registrato l’effetto degli acidi grassi.” Secondo i ricercatori, l’effetto benefico è dovuto alla riduzione di episodi di aritmia fatale: “Gli acidi grassi”, puntualizza Alexander Leaf, docente di medicina clinica presso la Harvard Medical School di Boston, in un articolo di commento pubblicato sullo stesso numero della rivista “stabilizzano le cellule del muscolo cardiaco, che diventano molto resistenti all’aritmia”. Normalmente gli acidi grassi essenziali sono presenti nei pesci oleosi come il tonno e il salmone: sostanze che l’organismo non produce da sé ma che devono essere assunte attraverso gli alimenti. (f.n.)

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