Chi non ha mai sognato di essere in due posti nello stesso momento? Ebbene, il dono dell’ubiquità potrebbe non essere più fantasia grazie al lavoro di Nasser Peyghambarian e il suo gruppo di ricerca dell’Università dell’Arizona, negli Usa. Come si legge nello studio pubblicato su Nature, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica che permette di registrare un’immagine tridimensionale in movimento in un luogo e proiettarla altrove in tempo reale.
L’olografia, o fotografia in 3D, è una tecnologia ottica che produce rappresentazioni tridimensionali di un oggetto. Il principio è il seguente. La luce emessa da un laser viene scorporata da uno specchio in due fasci di raggi: uno va a colpire l’oggetto da “fotografare” (fronte d’onda dell’oggetto), l’altro una lastra fotografica opportunamente posizionata (fronte d’onda di riferimento). Dall’interferenza tra i raggi riflessi dall’oggetto e quelli che incidono direttamente sulla lastra nasce l’immagine tridimensionale, che rimane impressa sulla lastra stessa.
“Sino a oggi”, spiega Peyghambarian, “l’olografia ha fornito un’eccellente risoluzione per immagini tridimensionali statiche. Mancava invece la capacità di riprodurre la dinamicità del movimento”. Per raggiungere questo risultato, i ricercatori non hanno usato una lastra fotografica, ma uno schermo costruito con un innovativo materiale foto-refrattivo. Per prima cosa hanno posizionato 16 telecamere per riprendere gli oggetti in movimento da diverse angolazioni. L’informazione visiva così raccolta è stata quindi “tradotta” in un fascio di raggi laser che interagiva con un fascio di riferimento. Dall’interferenza dei fasci nasceva l’immagine tridimensionale, che rimaneva impressa sullo schermo e si “aggiornava” ogni 2 secondi, così da riprodurre il movimento.
Per ora, le dimensioni dello schermo sono ancora piccole, ma i ricercatori sono già al lavoro per sperimentare display più grandi. Le future applicazioni? Oltre alla possibilità di organizzare teleconferenze in tempo reale, i risvolti più interessanti sono in campo medico. Si pensi, ad esempio, all’eventualità di seguire in diretta operazioni chirurgiche all’avanguardia realizzate in ogni parte del mondo.
Riferimento: doi:10.1038/nature09521
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