Si avvicina la prima scadenza del progetto che faciliterà il rientro in Italia di studiosi e ricercatori qualificati. Il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, infatti, ha fissato un piano di incentivi a favore della mobilità di studiosi italiani che svolgono attività di ricerca all’estero, per ovviare all’annosa questione della fuga di cervelli dal nostro paese. Entro il 31 luglio gli istituti universitari che intendono usufruire dei fondi devono presentare le prime proposte per i contratti con i professori. I rapporti di collaborazione dovranno durare almeno un semestre accademico e si realizzeranno sia nella ricerca che nella didattica attraverso corsi di lezioni. Per quest’iniziativa il Murst stanzierà complessivamente 150 miliardi per tre anni, a partire dal 2001. I contratti che legheranno i professori alle università verranno finanziati per un 10 per cento anche dall’istituto che ha proposto lo scambio. Lo scopo è aprire gli atenei italiani verso una dimensione internazionale. Nella stessa direzione si muove un’altra iniziativa curata dal Consiglio nazionale della ricerca (Cnr) che prevede la possibilità per i ricercatori che operano all’estero per scelta o per necessità, di richiedere on-line i finanziamenti per i loro progetti di ricerca. Le domande di partecipazione si possono presentare collegandosi al sito www.agenzia2001.cnr.it e verranno valutate con il sistema del referee: un comitato di tre scienziati esperti nei diversi settori di ricerca. (a.c.)
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