“In Indonesia gli oranghi sono in aumento”. Ma è una bufala

oranghi a rischio
(Credits immagine: HUTAN-KOCP)

“In Indonesia gli oranghi sono in aumento”. Secondo il governo indonesiano, dal 2015 al 2017 gli oranghi presenti sul territorio nazionale sono aumentati di più del 10%.  Veramente una buona notizia, troppo, forse, per essere vera. A  denunciarla come bufala è un gruppo di ricercatori internazionali che, in una lettera pubblicata sulla rivista Current Biology, definisce inverosimili e scientificamente scorrette le stime del governo indonesiano. I dati più recenti, scrivono i ricercatori, dipingono una realtà ben diversa: tutte e tre le specie di oranghi sono gravemente minacciate dalla deforestazione e altre attività umane e, per questo, sono nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione stilata dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature).

Tre specie di oranghi, tutte a rischio

Le foreste indonesiane ospitano tre specie di queste scimmie antropomorfel’orango del Borneo (Pongo pygmaeus), l’orango di Sumatra (P. abelii) e l’orango di Tapanuli (P. tapanuliensis), tutte in gravi difficoltà per la progressiva scomparsa del loro habitat dovuta alla crescente produzione di olio di palma, all’estrazione mineraria e alla produzione di carta. Studi recenti stimano che negli ultimi 16 anni la popolazione di oranghi del Borneo si sia dimezzata mentre le specie Sumatra e Tapanuli, che tra il 1985 e il 2007  hanno perso più del 60% del loro habitat, potrebbero ridursi di circa un quarto entro il 2020.

Stime irrealistiche e scientificamente scorrette

Secondo gli autori della lettera, il report governativo, finanziato dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) e dal NICFI (Norway’s International Climate and Forest Initiative), non sarebbe attendibile.  Tanto per cominciare, non ritengono significativo il fatto che nei nove siti monitorati dal 2015 al 2016 gli oranghi siano raddoppiati.  “È biologicamente impossibile che una popolazione di oranghi raddoppi in un anno”, affermano gli scienziati, che accusano le autorità indonesiane di fare il gioco delle tre carte: “Alcuni dei siti monitorati hanno accolto oranghi trasferiti da altre zone. L’aumento rilevato, quindi, corrisponde a una diminuzione almeno equivalente in altri luoghi”.  Non solo, alcune zone monitorate sono aree protette ma la maggior parte del territorio indonesiano abitato dagli oranghi non lo èPrenderle a campione per stimare la popolazione di queste specie in tutta l’Indonesia è sbagliato, scrivono i ricercatori.

In ballo il futuro degli oranghi

Secondo Erik Meijaard, il primo autore della lettera, il report del governo, più che rallegrare, dovrebbe preoccupare chi ha a cuore il futuro di questi animali in Indonesia: una visione falsata della realtà rischia di rendere inefficace il piano d’azione decennale per la conservazione degli oranghi anni che il governo indonesiano sta mettendo a punto. “Le strategie di conservazione per le specie in aumento sono molto diverse da quelle per le specie in declino”, afferma Meijaard. “È importante che il governo capisca che la popolazione è in diminuzione e che serve un nuovo approccio per la conservazione degli oranghi”.

Riferimenti: Current Biology

Credits immagine di copertina: HUTAN-KOCP

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