Spazio

Una nuova teoria spiega l’origine della Luna

Da circa un secolo gli studiosi si interrogano sull’origine della Luna. La teoria fino ad oggi più accreditata riconduce la sua nascita all’impatto avvenuto più di quattro miliardi di anni fa tra la Terra e Theia, un corpo dalle dimensioni di Marte, che avrebbe dato vita al satellite. La composizione della Luna, però, risulta stranamente simile a quella della Terra. Come spiegare questa somiglianza? Un gruppo di ricerca di Yale, coordinato dallo studioso Shun-ichiro Karato, ha provato a rispondere al quesito attuando una serie di simulazioni che hanno portato a una revisione di questa teoria. Il nostro satellite, scrivono i ricercatori su Nature Geoscience, avrebbe avuto origine sì da un impatto, ma le diverse condizioni di stato tra i due oggetti impattanti sarebbero stati decisi nel determinare le somiglianze della neonata Luna.

“Mamma” Terra, un oceano di magma

Le condizioni di stato in questione riguardano la loro costituzione al momento dello scontro della Terra e di Theia. Secondo la teoria classica lo scontro avvenne tra due corpi entrambi solidi, secondo modalità capaci di rendere ragione anche delle caratteristiche di rotazione del sistema Terra-Luna. In questo scenario però è difficile giustificare la grande somiglianza nella composizione isotopica tra Luna e Terra: in un impatto obliquo gran parte dell’eredità del neonato corpo sarebbe dovuta arrivare da Theia e non dal nostro pianeta. Ma se quest’ultimo, al momento dell’impatto non fosse stato completamente solido? È proprio da questa ipotesi che è partito il lavoro di Karato e colleghi. Circa 50 milioni di anni dopo la formazione della Terra, il nostro giovanissimo pianeta sarebbe stato ricoperto da un oceano di caldo magma, spiegano, mentre Theia sarebbe stato per lo più solido. Due oggetti simili scontrandosi a cosa avrebbero potuto dar vita? Secondo la simulazione del team di Karato, dopo la collisione, il magma avrebbe subito un riscaldamento molto più elevato del corpo solido impattato e, a seguito dell’espansione del suo volume, una quota sostanziale sarebbe migrata in orbita per formare la Luna.

Abbiamo chiarito il mistero sull’origine della Luna?

In questo modo il nostro satellite avrebbe ereditato gran parte dei suoi materiali dalla Terra e potremmo così spiegare perché sia così simile al nostro pianeta sotto il profilo isotopico, anche in uno scenario di collisione obliqua, soddisfacendo il vincolo del momento angolare. “Nel nostro modello circa l’80% della Luna origina dalla Terra” ha dichiarato infatti Karato, e questo è confermato dalle analisi delle rocce riportate dalle missioni Apollo. Sebbene il lavoro non metta un punto definitivo sull’origine del satellite, è un passo importante verso la comprensione del perché Terra e Luna siano così simili. Ma anche così diverse: in un oceano di magma caldo la presenza di ossido ferroso (FeO) sarebbe stata maggiore rispetto al resto della Terra, scrive H. Jay Melosh della Purdue University in un articolo che accompagna il paper su Nature Geoscience. E infatti la Luna, in accordo all’ipotesi per cui deriverebbe in gran parte da quel magma, presenta proprio un arricchimento di ossido ferroso.

Riferimenti: Nature Geoscience

Giada Barbirato

Visualizza i commenti

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

4 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più