PIU’ nobile del più nobile. Così i ricercatori guidati da Giridhar Kulkarni del Centre for Nano and Soft Matter Sciences, (Bangalore, India) definiscono l’oro dei loro cristalli. Perché a dispetto di quelli d’oro tradizionale questi reticoli sono ancor più stabili (l’oro è infatti classificato come un metallo nobile, con scarsa reattività con altri elementi ed elevata resistenza chimica). Se immersi nel mercurio o nell’acqua regia questi cristalli non si dissolvono. E lungi dall’essere un puro esercizio di chimica potrebbero, un giorno, aiutare lo sviluppo di nuovi materiali. La scoperta è raccontata sulle pagine di Angewandte Chemie.
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