Parco della Majella, bentornato orso gentile

orso
(Foto: Marco Tersigni, CC BY 2.0 via Wikim)

Al via il primo “Tour della Convivenza- Bentornato orso gentile” che impegnerà per cinque giorni decine di volontari del WWF in attività divulgative nel Parco Nazionale della Majella, alla scoperta dell’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus). Il Tour, dal nome ben augurante, rientra nel progetto LIFE – ARCPROM, cofinanziato con i fondi LIFE Natura dell’Unione Europea. Sarà possibile partecipare al progetto come volontari inviando una mail a abruzzo@wwf.it.

Conosciamo l’orso gentile

L’orso bruno marsicano è un plantigrado schivo e con abitudini pressoché notturne, endemico dell’Italia Centro Meridionale. Deve il suo nome alla storica regione della Marsica, l’area oggi corrispondente al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Leggermente più piccolo del suo cugino alpino, l’orso bruno europeo (Ursus arctos arctos), dal quale si è separato geneticamente circa 5000 anni fa, questo mammifero si ciba prevalentemente di tuberi, radici, frutti e bacche ed occasionalmente di piccoli animali. È una sottospecie territoriale, caratteristica che porta i giovani esemplari maschi ad estendere il proprio territorio anche per decine o centinaia di chilometri quadrati, spesso spingendosi sino ai centri abitati.

Una sottospecie a rischio e la sua tutela

La sottospecie Ursus arctos marsicanus è inserita nella lista rossa IUCN e considerata a rischio estremamente alto di estinzione. Attualmente, infatti, ne sopravvivono circa 50 esemplari, tutti nell’Appennino centro-meridionale.

Il rapporto e la convivenza tra uomo e orso sono sempre stati piuttosto complicati e negli anni sono stati necessari interventi da parte di associazioni, enti o istituzioni per richiamare positivamente l’attenzione dell’opinione pubblica su questo argomento e per far conoscere la biologia di questi animali spesso ingiustamente temuti e decimati.

“Le cause più comuni di mortalità tra gli orsi sono l’avvelenamento, il bracconaggio, gli incidenti causati da automobili e la perdita dell’habitat” spiega il biologo Antonio Antonucci, responsabile dell’Ufficio monitoraggio della fauna selvatica nel Parco Nazionale della Majella.

Nel maggio del 2006, proprio la fragilità in natura di questa sottospecie ha portato numerose istituzioni e associazioni a siglare il “ Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano” (PATOM) allo scopo di preservare questi esemplari con azioni di monitoraggio dei loro spostamenti, prevedendo anche indennizzi ad agricoltori, apicoltori e allevatori per i danni causati dagli orsi.

“L’ipotesi di un possibile intervento di ripopolamento faunistico risulta impraticabile” afferma Antonucci. “L’orso bruno marsicano è infatti geneticamente isolato da tutti gli altri esemplari di orso bruno nel mondo; l’ostacolo maggiore è dovuto all’impossibilità di reperire, in altre zone d’Italia o d’Europa, esemplari appartenenti alla stessa sottospecie. Tale azione, dunque, comporterebbe una perdita gravissima dell’identità genetica dei nostri orsi. Il nostro obbiettivo è quello di proteggere gli esemplari autoctoni in modo che possano riprodursi e colonizzare nuovi territori limitrofi al Parco della Majella come il Gran Sasso o i Monti Sibillini,” continua Antonucci.

In Tour nel Parco per una convivenza possibile

A partire dal 7 e fino all’11 settembre, i volontari del WWF viaggeranno a bordo di un camper che raggiungerà alcuni comuni del Parco Nazionale della Majella. Nelle varie tappe organizzeranno incontri e dibattiti con i residenti, mostre, attività didattiche e giochi rivolti anche a bambini e ragazzi. Verranno inoltre distribuiti materiali informativi che chiariranno le regole principali da adottare nell’interazione con l’orso, sia durante le escursioni che nella gestione delle attività economiche quotidiane.

“Si tratta di un progetto transnazionale che comprende l’area protetta del Parco Nazionale della Majella e tre parchi nazionali in Grecia” afferma Marco Antonelli, naturalista dell’Ufficio Conservazione del WWF Italia. “Il nostro obbiettivo è quello di migliorare, attraverso la conoscenza delle abitudini dell’orso bruno marsicano, la coesistenza tra l’orso e le comunità umane residenti nel Parco. È fondamentale ridurre il più possibile il conflitto tra uomo e orso diffondendo notizie corrette sulla biologia di questi animali e consigliare buone pratiche di comportamento che i cittadini dovranno tenere anche per evitare l’insorgenza di comportamenti troppo confidenti da parte degli orsi che, spingendosi nei centri abitati, potrebbero perdere la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo” conclude Antonelli.

Il Tour della Convivenza è un progetto che verrà riproposto sino al 2023 per coinvolgere e sensibilizzare il più possibile sempre più persone, aspetto fondamentale per la sopravvivenza di questi mammiferi.

Credits immagine: Marco Tersigni, CC BY 2.0 via Wikimedia Commons