P53, anti-cancro e pro-invecchiamento

La proteina P53, nota per svolgere una funzione di difesa dell’organismo contro il cancro, è implicata anche nei meccanismi alla base dell’invecchiamento. In un articolo apparso su Current Biology, i ricercatori della Brown University di Providence (Rhode Island, Usa) contribuiscono a far luce sul legame ancora poco indagato tra la molecola e la durata della vita media. Infatti, disattivando il gene nei moscerini della frutta hanno visto che vivono fino al 60 per cento in più senza accusare danni all’organismo. Già altri studi avevano notato l’effetto speculare, ovvero che l’iperattivazione del gene accelera l’invecchiamento e accorcia la durata della vita nei topi. L’apparente paradosso che resta da chiarire è come la stessa proteina possa avere effetti protettivi, innescando l’apoptosi (la morte cellulare) quando il Dna è danneggiato, prevenendo così la formazione di tumori e allo stesso tempo contribuire al calo di longevità con la sua attivazione. I ricercatori inoltre hanno scoperto che la disattivazione del gene non incrementa ulteriormente la vita dei moscerini sottoposti a restrizione calorica. Pertanto, i meccanismi molecolari con cui la restrizione calorica e la P53 influenzano la longevità potrebbero essere analoghi. (gi.c.)

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