I mitocondri, organelli che fungono da centrali energetiche per la cellula, potrebbero giocare un ruolo nell’invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. La scoperta, pubblicata su Nature Genetics, è il risultato di due studi indipendenti, uno condotto negli Usa, l’altro in Gran Bretagna. I mitocondri sono come benzinai cellulari: producono le molecole di ATP necessarie a fornire il carburante alle cellule stesse. L’informazione genetica per la sintesi degli enzimi che fabbricano l’energia cellulare si trova quasi tutta nel Dna di questi organelli. I neuroni, in particolare, sono ricchissimi di mitocondri proprio perché, tra tutte le cellule, hanno bisogno di più energia. Nel primo studio Konstantin Khrapko, che ha guidato i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center e dell’Harvard Medical School di Boston, ha evidenziato che nel cervello anziano i mitocondri dei neuroni sono mal funzionanti e mancano di alcune parti del loro Dna. A subire le perdite maggiori sono i mitocondri dei neuroni che producono il neurotrasmettitore dopamina. Si tratta degli stessi colpiti nel cervello dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson. Nel secondo studio, diretto da Douglass Turnbull della University of Newcastle upon Tyne, è emerso che nei neuroni di questi pazienti si osserva esattamente lo stesso danno a carico del Dna mitocondriale osservato nei neuroni del cervello degli anziani. I risultati di entrambi gli studi sembrano dunque confermare la stessa ipotesi, e cioè che il malfunzionamento dei mitocondri a causa di perdita del loro Dna è alla base di processi neurodegenerativi tipici dell’invecchiamento e delle malattie come il Parkinson. (m.r.)
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