Parla con lui

Chi è convinto che il proprio cane lo capisca quando parla potrebbe non avere tutti i torti. Lo dice una ricerca pubblicata su Science in cui Julia Fischer del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, a Leipzig, in Germania, spiega gli studi portati a termine grazie a Rico. Rico è un estroverso Border collie di quasi 9 anni, che sarebbe in possesso di un vocabolario di circa 200 parole. In una serie di esperimenti sarebbe riuscito ad individuare solo dal nome 37 dei suoi 40 giocattoli. Una volta inserito un nuovo oggetto nella sua collezione, sarebbe stato in grado di individuarlo pur sentendone il nome per la prima volta, come se avesse compreso che ad una parola sconosciuta dovesse corrispondere un giocattolo mai visto prima. Questo tipo di apprendimento sembra simile ad un processo umano noto con il nome di ‘fast mapping’ che consentirebbe ai bambini di formulare un’approssimativa ipotesi sul significato di parole appena sentite, dando così la possibilità al cervello di non bloccarsi di fronte a concetti ignoti. Anche dopo un mese senza i suoi oggetti Rico avrebbe continuato ad associare correttamente nome e giocattolo. Questo non significa che possieda le stesse capacità di apprendimento di un bambino, assicurano gli scienziati. Ma il meccanismo di associazione suono-oggetto in lui riscontrato sarebbe molto simile a quello di altri animali, tra cui i primati e l’essere umano. (m.zi.)

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