Categorie: Spazio

Parte Maven, la sonda che studierà l’atmosfera di Marte

Alle 19:28 ora italiana, a Cape Canaveral, si apre la finestra di lancio per un nuovo inquilino nei dintorni di Marte: Maven, acronimo di Mars Atmosphere and Volatile Evolutio N, la navicella della Nasa che avrà il compito di studiare la tenue atmosfera marziana. Lo scopo però non sarà solo capire che aria tiri sul pianeta rosso, ma anche scoprire in che modo sia cambiato il clima marziano nel corso del tempo, rispondendo a domande del tipo: Marte come è diventato il luogo secco e freddo che è oggi? Come è avvenuta e che ruolo ha avuto la perdita di sostanze volatili dall’ atmosfera del pianeta? E come, ovviamente, tutte queste modifiche hanno influenzato l’ abitabilità del pianeta?

Tanto tempo fa infatti (qualcosa come 3,5-4 miliardi di anni fa) Marte e la Terra, secondo gli scienziati, erano mondi alquanto simili: entrambi rocciosi, caldi, ricchi di vulcani e con acqua (come ha suggerito anche Curiosity). Oggi però Marte è completamente diverso da quello che sarebbe stato tempo fa: freddo e secco, con una debole atmosfera e con l’acqua mantenuta sottoforma di permafrost ai poli e nel sottosuolo. Capire come sia stata possibile questa trasformazione, e come tutto questo abbia modificato l’abitabilità del pianeta, è tra gli scopi principali della sonda, ora posizionata, pronta al lancio, a bordo del razzo Atlas V.

Le condizioni meteo, al momento, sono date “al 60% favorevoli” per la partenza della navicella ma, come riferisce Popscience, se la situazione non fosse ideale la Nasa ha a disposizione in totale un lasso di tempo di 20 giorni (e finestre temporali di due ora ciascuno) per tentare il lancio.

Una volta avvenuto la sonda avrà davanti a sé un lungo viaggio: il suo arrivo infatti intorno al pianeta è previsto per la fine del prossimo settembre. La missione di Maven avrà una durata prevista di un anno, durante il quale la navicella sorvolerà il pianeta ad altezze variabili, concentrandosi nell’analisi dell’alta atmosfera e della ionosfera, attraverso gli otto sensori a bordo che permetteranno lo studio della composizione dei gas, la misura della radiazione solare, l’analisi della particelle energetiche e del debole campo magnetico marziano.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/Kim Shiflett

 

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più