Peperoncino d’annata

I popoli dell’America Latina conoscevano e utilizzavano il peperoncino già sei mila anni fa. La scoperta, fatta da un team internazionale di ricercatori guidati da Linda Perry dello Smithsonian National Museum e annunciata oggi su Science, fa di questa spezie uno dei cibi domestici più antichi.

I ricercatori hanno trovato per la prima volta le evidenze fossili dell’uso del peperoncino in sette siti archeologici, in Venezuela, Bahamas, Panama, Ecuador e Perù. Eseguendo l’esame al microscopio delle tracce di amido rimaste sugli utensili della cucina, gli scienziati avevano trovato un tipo di micro-fossile non identificato, ma costantemente presente in tutte le loro analisi. Il fossile si presentava come un disco largo e appiattito e con una depressione nel centro, diverso dai resti degli altri cibi. Confrontando poi i semi di molte piante domestiche e non, hanno scoperto che si trattava della varietà più comune di peperoncino.

Loma Alta e Real Alto, due siti nel sud-est dell’Ecuador, hanno conservato le tracce del più antico peperoncino domestico, risalenti a 6.100 anni fa, mentre i fossili provenienti dagli altri siti hanno datazioni comprese tra i sei mila e i cinquecento anni fa. Nel solo Real Alto, il peperoncino è stato trovato in oltre quattrocento abitazioni, dato che dimostra il largo uso che ne veniva fatto e che non fosse riservato a una sola classe sociale.

Finora, l’utilizzo di questa spezie presso i popoli antichi dell’America Latina era documentato solo attraverso fonti storiche ed etnografiche. La scoperta di una presenza massiccia e diffusa del peperoncino suggerisce anche che i diversi gruppi etnici di aree distanti abbiano avuto contatti e offre un quadro più completo della loro dieta e delle loro abitudini culinarie. (t.m.)

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