Perché cantare fa bene al cuore

Che il canto sia un toccasana per la salute non è una novità: è da sempre usato in tutto il mondo come un rituale in moltissime religioni per i suoi effetti rilassanti ed energizzanti. Ma c’è di più: come afferma uno studio pubblicato su Frontiers, cantare avrebbe anche effetti benefici sull’attività del nostro cuore.

Nella ricerca, gli scienziati si sono occupati di studiare come il canto, che di fatto è una forma di respirazione guidata, coinvolga la variabilità del battito cardiaco (HRV) e l’aritmia respiratoria sinusale (RSA), una variazione naturale del battito che avviene durante un ciclo di respirazione: l’accoppiamento di questi fattori infatti, oltre a provocare biologicamente un effetto calmante, favorisce le funzioni dell’apparato cardiovascolare.

Lo studio è stato condotto su 15 ragazzi di 18 anni di ambo i sessi, tutti in buona salute. I soggetti dovevano eseguire vari pezzi, sempre in coro: canticchiare a bocca chiusa un singolo suono, respirando quando ne sentivano il bisogno; cantare un inno respirando liberamente, e infine recitare un mantra e respirare solamente tra una frase e l’altra. Durante ogni fase dello studio, il battito cardiaco dei cantanti era monitorato insieme alla respirazione, la conduttanza della pelle e la temperatura delle dita. I soggetti eseguivano i loro pezzi sedendo in semicerchio, con gli occhi aperti, dopo aver fatto delle prove.

La scelta dei pezzi ha permesso ai ricercatori di esaminare diversi livelli di coordinazione respiratoria: mentre il canticchiare a bocca chiusa non richiede coordinazione, recitare il mantra ne richiede moltissima, dato che la struttura non lascia spazio alle scelte individuali. Anche cantare l’inno richiede una certa coordinazione, dato che la costruzione del pezzo impone un certo tipo di respirazione.

I risultati dello studio hanno mostrato l’evidente connessione tra tipo di canzoni, respirazione e battito cardiaco. Non solo: cantare all’unisono pezzi con una struttura regolare fa accelerare e decelerare simultaneamente i cuori dei cantanti. In conclusione, cantare in coro produce una respirazione profonda e regolare, che attiva l’aritmia respiratoria sinusale e provoca benefici per l’apparato cardiovascolare, oltre a stimolare l’attività del nervo vago, che regola funzioni quali l’umore, il sonno, l’appetito e la motivazione.

Riferimenti: Frontier doi:10.3389/fpsyg.2013.00334

Credits immagine: Shavar Ross/Flickr

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