Perché oggi è il primo giorno di autunno

autunno
(Foto: Jeremy Thomas on Unsplash)

L’estate sta finendo, recita la canzone dei Righeira, e questo è vero, almeno in termini astronomici, anche se le temperature sono ancora elevate. L’equinozio d’autunno è infatti alle porte e quest’anno sarà il 22 settembre alle ore italiane 21.21. L’equinozio d’autunno può cadere generalmente il 22 e 23 settembre e molto raramente il 24 o il 21, come vuole la tradizione. Nell’emisfero boreale questo momento sancisce la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, mentre in quello australe, dove le stagioni sono ribaltate, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Le ore di luce saranno sempre meno fino al solstizio d’inverno, quest’anno il 21 dicembre (alle 16.59, qui il calendario degli equinozi e dei solstizi fornito dalle autorità statunitensi).


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Cos’è l’equinozio

L’equinozio è un momento specifico, che ricorre due volte all’anno, in primavera e in autunno, legato alla precisa posizione del Sole rispetto all’asse di rotazione terrestre: per questo avviene in un giorno e con un orario definito. L’equinozio avviene quando la Terra raggiunge quel punto della sua orbita intorno al Sole in cui la nostra stella si trova esattamente allo zenit dell’Equatore, cioè i raggi sono perpendicolari all’asse di rotazione terrestre e cadono a picco sulla linea equatoriale.

La perpendicolarità si ha in un giorno e in un orario preciso, che quest’anno è appunto il 22 settembre alle 21.21. E ancora, il fatto che i raggi del Sole siano perpendicolari all’asse fa sì che le ore di luce e di buio siano circa uguali fra loro. Per questo all’equinozio – che viene dal latino aequĭnoctĭum a sua volta da aequa nox, ovvero “notte uguale” al giorno – la notte ha una durata che coincide (quasi precisamente) con quella del giorno.

Meno luce fino al 21 dicembre

Le ore di luce inizieranno a diminuire fino a raggiungere il loro ‘minimo’, che si ha con il solstizio d’inverno, quest’anno il 21 dicembre, quando la Terra presenta un angolo minimo rispetto al Sole; da quel momento in poi ricominceranno ad aumentare. E ancora, all’equinozio di primavera (nel 2022 sarà il 20 marzo), quando il Sole è di nuovo allo zenit dell’Equatore, notte e giorno hanno una durata quasi uguale. Le ore di luce continueranno a crescere fino al solstizio d’estate (nel 2022 il 21 giugno), quando l’angolo fra Terra e Sole è invece massimo.

Dall’autunno meteorologico a quello astronomico

Ci sono altre convenzioni per definire l’autunno: un’intesa internazionale ha fissato la durata dell’autunno meteorologico, che va dal 1° settembre al 30 novembre. L’inizio dell’autunno astronomico avviene intorno al 22-23 settembre, nel momento dell’equinozio. La variazione dell’equinozio e l’attuale schema delle stagioni (con l’autunno che convenzionalmente inizia il 21 settembre) è invece legata al calendario gregoriano, il calendario solare introdotto nel 1582 da papa Gregorio XIII e tuttora in uso in quasi tutti i paesi del mondo. Dodici mesi, con durate leggermente diverse, 4 stagioni legate a equinozi e solstizi, a partire dall’equinozio di primavera (sulla base del quale si calcola anche la Pasqua) questo calendario prevede che un anno duri 365 giorni. Siccome però la rivoluzione completa della Terra intorno al Sole dura un po’ più di 365 giorni, e precisamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 49 secondi, ogni 4 anni ricorre l’anno bisestile, che ha 366 giorni.

Via: Wired.it

Credits immagine: Jeremy Thomas on Unsplash