Piante muscolose

Le piante non sono certo famose per la loro mobilità. Ora però alcuni ricercatori dell’Istituto di botanica della Justus Liebig-Universität, guidati da Michael Knoblauch, hanno isolato un muscolo biologico primitivo da una leguminosa (Vicia faba). Si tratta di proteine contrattili che in natura intervengono in caso di rottura dei tessuti della pianta, come una sorta di dispositivo di sicurezza: la molecola è in grado di rigonfiarsi in seguito alla variazione di concentrazione di ioni calcio e di pH generata dal danno meccanico, ostruendo i vasi e impedendo così la fuoriuscita della linfa. A differenza della maggior parte delle biomolecole con funzione motrice, che richiedono la presenza di un ambiente chimico molto specifico per il loro funzionamento, il nuovo sistema individuato è indipendente dall’Atp e, dunque, più facilmente riproducibile in ambiente artificiale. Le potenzialità di questo aggregato proteico, battezzato “forisoma”, sono state illustrati dai suoi scopritori sulla pagine di “Nature Materials” e hanno suscitato l’immediato interesse degli studiosi di biomimetica e nanotecnologie che vorrebbero sfruttarlo come micromotore. Le macchine biomolecolari utilizzano infatti strutture ed elementi biologici, la cui funzione a livello cellulare è quella di generare un movimento, una forza o un segnale, come componenti meccanici in ambiente artificiale. (s.p.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here