Impianti termoelettrici che convertono il calore generato dai motori delle macchine in elettricità. Presto potranno essere realtà: la tecnologia è stata sviluppata dai ricercatori del Massachusetts Institute Technology (Mit) e dagli imprenditori dell’Eneco Inc., una compagnia privata di Salt Lake City. I risultati dei loro esperimenti sono stati presentati al meeting della Materials Research Society, tenutosi a Boston, e pubblicati sul Physical Review Letters e sull’Applied Physics Letters. Il nuovo dispositivo cattura il calore disperso nell’aria dai motori e ne converte il 17 per cento in elettricità, senza inquinare. In futuro secondo i ricercatori sarà possibile recuperane più del 25 per cento. Oggi invece i motori trasformano solo il dieci per cento del calore: un quinto della quantità consentita dalle leggi della fisica. Ma non solo, perché il dispositivo potenzierà i sistemi elettrici delle macchine, fino a sostituire gli alternatori. Ma come è fatto il congegno? Ha la forma di un “sandwich” a tre strati costituiti da materiali semiconduttori. Quelli esterni sono l’uno riscaldato, l’altro mantenuto a temperatura ambiente, mentre lo strato centrale agisce da isolatore per conservare la differenza di temperatura. Il calore genera elettroni che, attraversando il “sandwich”, producono corrente elettrica. Per aumentare il flusso di elettroni e la quantità di elettricità prodotta i ricercatori hanno aggiunto delle sostanze impure nello strato riscaldato. Leroy Becker, direttore di marketing dell’Eneco, ha annunciato la costruzione di un prototipo entro un anno e il lancio del prodotto nel giro di due anni. (d.d.v.)
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