Ambiente

Maelstrom, riciclare la plastica con le bolle d’aria

E’ un problema di cui abbiamo solo in parte conoscenza. Sappiamo che è un grosso problema, ma più si accumulano gli studi in materia più le stime rimangono nere, in alcuni casi peggiori di quanto si credeva. La plastica nei mari e nei fiumi – così come nei terreni – minaccia gli ecosistemi, col rischio di danneggiare anche la nostra salute, considerando che secondo alcuni dati assumiamo plastica per circa l’equivalente di una carta di credito a settimana. Per risolvere il problema, o quanto meno affrontarlo, sono richiesti interventi su più fronti. A partire dalla localizzazione dei rifiuti, per procedere così alla loro rimozione, e auguratamente al loro riciclo e re-impiego. È in questa direezione che va il progetto MAELSTROM (MArinE Litter SusTainable RemOval and Management) appena avviato. Si tratta di un’iniziativa internazionale finanziata dal Programma Horizon 2020 dell’Unione Europea, e guidato dall’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) che mira appunto alla rimozione e al riciclo della plastica da mari e corsi d’acqua. Anche con l’aiuto delle bolle d’aria.

Cuore di MAELSTROM – un progetto che andrà avanti dal 2021 fino al 2024, coordinato da Fantina Madricardo dell’ISMAR-CNR – è infatti l’identificazione e la rimozione di rifiuti da mari e fiumi, grazie all’aiuto di sistemi automizzati. Uno di questi o la tecnologia delle bubble barrier, una sorta di tubi forati attraverso cui viene pompata dell’aria. Posizionati sul fondo di un fiume o in zone lagunari, queste barriere funzionano generando un flusso di bolle d’aria che aiutano a risollevare la plastica, portandola a galla e favorendone il recupero.

Per la rimozione dei rifiuti dai fondali con MAELSTROM verrà poi utilizzato anche un sistema robotico. Le aree costiere di Venezia e quelle dell’estuario del Duero, in Portogallo, saranno tra quelle bonificate con le tecnologie di rimozione del progetto. Cui seguirà il loro riciclo o l’indirizzamento a un termovalorizzatore per la produzione di energia, da impiegare sempre per la bonifica delle acque dalla plastica.

Parte intregrante del progetto è anche la valutazione di efficacia ed economica dei sistemi implementati e del loro impatto ambientale, nonché – si legge nella nota di presentazione dell’iniziativa – la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei cittadini. “MAESLTROM avrà una componente significativa di coinvolgimento della popolazione per la collaborazione e la capacità di fare rete tra i progetti e i programmi che si pongono lo stesso obiettivo di riduzione dei rifiuti marini e la mitigazione del loro impatto sugli ecosistemi costieri”, ha dichiarato in proposito Madricardo.

Credits immagine: ahmet hamdi on Unsplash

Redazione Galileo

Gli interventi a cura della Redazione di Galileo.

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