Categorie: Società

Prima il paziente

Nessuna azione che vada incontro all’eutanasia attiva, ma il rispetto delle volontà del paziente deve rappresentare una priorità. Questa la presa di pozione resa esplicita nella prima stesura del codice deontologico degli infermieri italiani, presentato il 12 febbraio a Roma dalla Federazione nazionale collegi Ipavsi (infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia). Si apre ora un periodo di concertazione che durerà fino a ottobre, durante il quale la federazione raccoglierà i suggerimenti e le critiche che porteranno alla revisione definita del codice, entro marzo del 2009.

Questa prima bozza, con i suoi 51 articoli (molto brevi e di facile lettura) sembra essere stata ben accolta dai collegi regionali, anche se saranno necessarie alcune specifiche là dove la lingua si presta a interpretazioni non univoche, o dove due articoli sembrano entrare in contraddizione. Molti i punti ripresi dal precedente codice, stilato circa dieci anni fa, ma molti anche gli articoli davvero innovativi. Per esempio quelli che pongono al centro la volontà del paziente. Così infatti recita l’articolo 37: “L’infermiere tutela la volontà dell’assistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionali alla condizione clinica e coerenti con la concezione da lui espressa della qualità di vita”. Un concetto che viene in parte ripreso nell’articolo 38, dove si legge: “Quando l’assistito non è in grado di manifestare la propria volontà, l’infermiere tiene conto di quanto da lui espresso in precedenza e documentato”.

Presenti i riferimenti anche al delicato e quanto mai attuale tema della obiezione di coscienza, prevista dalle nostre leggi. Nell’articolo 8 si dice infatti che, dove vi fosse una richiesta in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, l’infermiere può esercitare l’obiezione (diritto di cui già molti si avvalgono), facendosi  però garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita del paziente. Gli operatori sanitari devono cioè assicurare che le volontà del paziente siano comunque rispettate, anche se non saranno loro in prima persona ad occuparsene.

“Per questo nuovo codice prevale la volontà della persona”, puntualizza Annalisa Silvestro, presidente della  Federazione nazionale collegi Ipavsi, “pena l’attivazione della magistratura interna. L’aspetto sansonatorio non è stato ancora esplicitato, ma sarà nostra cura specificarlo nella premessa al codice, che avrà valore giuridico”. Il testo sarà pubblicato sul prossimo notiziario “L’infermiere”.

Tiziana Moriconi

Giornalista, a Galileo dal 2007. È laureata in Scienze Naturali (paleobiologia) e ha un master in Comunicazione della Scienza conseguito alla Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Collabora con D la Repubblica online, Salute SenoLe Scienze, Science Magazine (Ed. Pearson), Wired.it.

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