Programma antiplagio

Prendere “in prestito” qualche battuta da un brano famoso e sperare di farla franca rimaneggiando un po’ le note? A quanto pare sarà difficile riuscirci. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pompeu Fabra (Barcellona) ha sviluppato un programma in grado di analizzare serie temporali ripetute, consentendo, per esempio, di identificare la ripetizione del medesimo schema musicale in due brani diversi. Il software si chiama Crp – da Cross Recurrence Plots (CRPs) – e, oltre a individuare cover e plagi musicali, potrebbe trovare applicazioni in molti ambiti, come spiegano Joan Serrà del Musical Technology Group (MTG) e i suoi colleghi in uno studio apparso sul New Journal of Physics.

Canzoni diverse possono presentare una simile armonia e avere molti punti di contatto, ma è necessario quantificare le corrispondenze musicali per dire se ci troviamo di fronte a un plagio. Tramite il sistema sviluppato dal team catalano è possibile sottoporre due canzoni a un controllo incrociato e visualizzare quante volte un medesimo schema musicale è ripetuto in un brano o se e quante volte si ritrova anche in quello a confronto. L’analisi è completamente indipendente dagli strumenti musicali usati, dal testo della canzone e dal tipo di performance (in studio o live, per esempio).

L’affidabilità del programma è stata testata su “Day Tripper” dei Beatles, ma riconoscere i plagi non è certo l’unica applicazione di questo programma. “È utile in tutte le discipline, dall’astrofisica alla biologia, in cui serve un sistema capace di analizzare e comparare serie temporali di dati di qualsiasi tipo”, ha commentato Joan Sarrà: “per esempio l’analisi, in un dato periodo di tempo, delle correlazioni tra gli indici Ibex e Dow Jones”. (a.d.)

Riferimenti: New Journal of Physics doi: 10.1088/1367-2630/11/9/093017

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