Prolunga che più corta non si può

    È italiana l’ultima invenzione nel campo delle nanotecnologie. Il risultato, ora pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è opera di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, guidati da Vincenzo Balzani, con la collaborazione dei colleghi della Università della California (Ucla).

    Si tratta della più piccola prolunga elettrica del mondo, composta da una catena di molecole dello spessore di un terzo di nanometro, cioè meno di mezzo milionesimo di millimetro. Il filo molecolare è in grado di condurre elettroni, dopo averli generati, se esposto alla luce solare. Promes, acronimo di Prolunga molecolare ad energia solare, non è più lunga di due nanometri e funge da vera prolunga elettrica, con tanto di “spina” e “presa” alle sue estremità, che si collegano grazie alle loro proprietà chimiche.

    Sotto l’azione della radiazione solare, la prolunga molecolare, immersa in soluzione, inizia a trasmettere una corrente di elettroni dalla presa iniziale alla spina finale. Secondo gli inventori del nuovo dispositivo miniaturizzato, le applicazioni potrebbero essere numerose.

    Si potrebbe infatti impiegare come mezzo di collegamento fra interno e esterno della membrana cellulare per inviare segnali elettrici in grado di controllarne i processi elettrochimici. Oppure arrivare alla realizzazione di computer biochimici, cioè macchine molecolari in grado di elaborare e trasmettere informazioni. (m.cap.)

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