Proteina non corretta? Ci pensa Edem

Individuato uno dei fattori che interviene quando una proteina non riesce ad assumere una struttura corretta. Si tratta di una lectina, chiamata Edem che, all’interno del reticolo endoplasmatico, riesce a identificare quelle proteine che, nei tentativi di ripiegamento hanno consumato zuccheri. A scoprirla è stato un team di scienziati guidati da Maurizio Molinari all’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona che ha pubblicato lo studio su Science. Nel reticolo endoplasmatico, c’è una vera e propria fabbrica di proteine: qui vengono assemblati tra di loro 20 amminoacidi in combinazioni diverse; ogni diversa combinazione corrisponde a una proteina con una struttura e una funzione diversa. Edem, che è stata scovata anche grazie all’aiuto di Paolo Paganetti della Novartis di Basilea, sa contare il numero degli zuccheri e si attacca solo alle proteine che ne hanno un numero ridotto, strappandole dal sistema di ripiegamento e mandandole in un altro sistema dove vengono degradate. “I nostri esperimenti con cellule di coltura”, spiega Molinari, “consistono nell’aver artificialmente cambiato il quantitativo di Edem presente nel reticolo: aumentandolo il processo di eliminazione delle proteine difettose era più veloce, mentre diminuendolo il processo di eliminazione rallentava. È chiaro, che Edem ha un ruolo importante nel sistema di degradazione e averlo individuato ci consente di regolarlo e di evitare l’accumulo di proteine difettose correlato a malattie ereditarie come l’enfisema polmonare ereditario, l’ipercolestorolemia, la fibrosi cistica ed alcune patologie neurodegenerative”. (r.l.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here