Nancy ForbesImitation of Life. How Biology is inspiring computingMIT Press, 2004pp.174, euro 23,70Il connubio informatica-biologia ha ormai più di mezzo secolo. L’informatica nasce infatti anche come tentativo di modellizzare fenomeni biologici – primo fra tutti il pensiero, l’intelligenza. Più avanti, quando ormai l’informatica aveva gettato le propria fondamenta teoriche e tecnologiche, la biologia ha iniziato a appropriarsi di concetti e modelli distintamente “artificiali”: il Dna come “software” per gli organismi, per esempio.L’alleanza tra le due discipline nel corso del tempo è andata ben oltre il piano metaforico. Questo volume accompagna il lettore alla scoperta delle sovrapposizioni tra i due ambiti nella ricerca contemporanea, spingendosi nei campi di frontiera che fanno intravedere le applicazioni più interessanti. I dieci capitoli affrontano ognuno un argomento distinto. Si va dalle reti neurali, che sono la più moderna implementazione del sogno dell’intelligenza artificiale, fino alla simulazione dei processi molecolari dei microrganismi. In mezzo ci sono molte delle sfumature del rapporto tra vita e artificiale, che negli ultimi due decenni sta conoscendo un enorme sviluppo anche applicativo.Il materiale biologico si è rivelato infatti molto flessibile come strumento per manipolare la materia a livello molecolare: le nanotecnologie possono quindi contare sulla capacità degli organismi di assemblare singole molecole con i normali meccanismi che funzionano all’interno delle cellule. È possibile per esempio legare un sottilissimo filo metallico a un substrato facendo connettere tra loro due sequenze di Dna, sfruttando la capacità di discernimento molecolare che caratterizza due eliche complementari di acido deossiribonucleico. Ancora il Dna può essere utilizzato per costruire veri e propri computer capaci di eseguire calcoli: le basi azotate che lo compongono diventano veri e propri bit. Anche se l’avvento di veri e propri computer a Dna appare poco probabile – per elevati costi e difficoltà di gestione, esistono dei tipi di problemi che il Dna riesce a risolvere in modo particolarmente efficiente. Diversi gruppi di ricerca stanno cercando di ottimizzare i processi: si è innescato un circolo virtuoso che ha portato alla comprensione di alcune proprietà della cellula.Il volume prende comunque in considerazione soprattutto gli ambiti dell’informatica che si sono ispirati alla biologia: oltre le reti neurali, un altro esempio è il tentativo di imitare l’efficienza e la flessibilità del sistema immunitario per difendersi dagli attacchi esterni, che implica una notevole abilità di discernere il sé dall’altro.Il mosaico che emerge dalla giustapposizione di queste tessere scientifiche è sicuramente affascinante, e il volume riesce a rendere bene le idee che guidano questa convergenza disciplinare, anche per mezzo di un’ottima capacità esplicativa anche nei passaggi più complicati. Manca tuttavia un’analisi teorica forte che leghi insieme i diversi capitoli, e quindi il libro diventa poco più che un catalogo ben scritto. Peraltro, proprio questa caratteristica fa sì che l’autrice non enfatizzi in modo eccessivo le argomentazioni come invece spesso succede con volumi di questo tipo: la lettura ne guadagna sicuramente.