Quanto brilla quel buco nero

Si chiama Mcg-6-30-15 ed è il nome del primo buco nero che ruota ed emette energia di cui si sia mai avuta notizia. La scoperta si deve ai potenti telescopi a bordo del satellite europeo Xmm-Newton, che fornisce immagini ad altissima definizione della radiazione emessa da oggetti molto lontani e molto energetici. I buchi neri possiedono un campo gravitazionale così intenso da attrarre al loro interno qualsiasi cosa, materia e luce, si trovi nelle loro vicinanze. Attorno a questi misteriosi oggetti si crea allora una densa nube di gas e particelle, talmente energetici da emettere radiazione nei raggi X. E proprio grazie allo studio degli spettri di emissione – provenienti dal buco nero lontano cento milioni di anni luce dal nostro sistema solare – si deve la scoperta. In particolare, all’osservazione di una riga dovuta alla presenza di ferro. La cui forma e intensità sono giustificabili solo se si ammette che l’Mcg-6-30-15 ruoti ed emetta luce. “Abbiamo scoperto qualcosa mai osservato prima”, spiega Jorn Wilms, dell’Istituto universitario tedesco di Astronomia e Astrofisica di Eberhard-Karls, a Tubinga, e coordinatore del progetto internazionale di ricerca. “Ma”, conclude più cautamente l’italiano Silviano Molendi, dell’Istituto “G.Occhialini” di Milano, anche lui coinvolto nel progetto, “nonostante il risultato delle ricerche sia interessante è necessario fare ulteriori verifiche”. (f.t.)

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