Quell’atomo è una truffa

L’atomo più pesante del mondo era un falso. Proprio in questi giorni è stata smentita la “straordinaria scoperta” di due nuovi elementi chimici – il 118 e il 116 – annunciata nel 1999 dai ricercatori del Lawrence National College di Berkeley (Lnbl). I dati degli esperimenti erano stati falsificati: l’annuncio arriva dallo stesso direttore del laboratorio, Charles Shank prima in un discorso al personale e poi in un comunicato spedito alla stampa americana. Nel numero di giugno 1999 di Physical Review Letters, un team di ricercatori del Lnbl aveva descritto due elementi ‘superpesanti’: il 118 (con 118 protoni e 175 neutroni nel nucleo) e il 116 (con 116 protoni e 173 neutroni). Una scoperta che confermava la teoria, sostenuta da diversi fisici, sulla presenza di un’ isola di stabilità che permetterebbe ad atomi composti da più di 114 protoni di esistere per una frazione di secondo. In seguito, dopo che altri ricercatori, in Giappone e Germania, non erano riusciti a replicare l’esperimento, il laboratorio di Berkeley lo aveva rivisitato, ritrattando ufficialmente i risultati nell’estate del 2001. Ora, al termine di un’inchiesta interna, il direttore del laboratorio ha fatto sapere che uno dei ricercatori coinvolti aveva intenzionalmente falsificato i dati. Il nome del responsabile non è stato reso noto ma secondo i giornali americani si tratterebbe del fisico Victor Ninov, licenziato dal laboratorio alcuni mesi fa. Questo scandalo tuttavia solleverà delle polemiche sui sistemi di verifica adottati dalla comunità scientifica per la pubblicazione degli articoli: Shank infatti ha ammesso che, quando la scoperta fu pubblicata, non vennero seguite le elementari procedure che dovrebbero precedere un annuncio così importante. (n.n.)

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