Quelle stazioni spaziali mai realizzate

È nata nel 1998 grazie al lavoro di cinque agenzie spaziali (statunitense, europea, russa, canadase e giapponese) e nel 2020 andrà in pensione con un tuffo spettacolare nell’oceano. Nel frattempo, la Stazione Spaziale Internazionale compie un giro attorno alla Terra ogni 90 minuti a oltre 400 chilometri dalla superficie del pianeta. Nelle sue stanze pressurizzate si sono avvicendati astronauti di differenti nazionalità, per sperimentare tecnologie che porteranno l’essere umano a viaggiare sempre più lontano e sempre più a lungo nello spazio. Il suo è un look industrial-hitech e assomiglia a un enorme insetto, con le ali costituite da giganteschi set di pannelli solari in grado di ruotare e rifornire di energia ogni comparto e laboratorio. Tuttavia i primi progetti di questo laboratorio orbitante erano completamente diversi: penne a sfera giganti, ruote impressionanti e lune di mattoni. Wired.com ci regala una gallery di alcuni dei progetti mai realizzati. 

1) Spider 
Subito dopo l’annuncio del programma Space Shuttle, negli anni ’70, è emersa la necessità di una destinazione accessibile dove mandare gli astronauti, magari anche solo temporanea, prima di intraprendere un viaggio nello spazio profondo. I velivoli, appena mandati in pensione, sono ben presenti in questo disegno del 1977 della Stazione spaziale Spider (Ragno). Sembra una enorme penna a sfera che fluttua sopra un piattino e senza parte inferiore, un po’ come le “bugie portacandela” che si usavano prima dell’arrivo dell’elettricità. La parte circolare doveva essere completamente ricoperta di pannelli solari. 

2) La Luna di mattoni 
Il primo concept di una stazione spaziale in assoluto è The Brick Moon (La Luna di mattoni), disegnato da Edward Everett Hale e pubblicato nel 1868 sulle pagine dell’Atlantic Monthly. Hale l’aveva immaginata come una sfera di 71 metri di diametro, costituita da 12 milioni di mattoni e spedita accidentalmente sulla Luna con delle persone a bordo. Nella mente del disegnatore, una volta casualmente in orbita, sarebbe poi servita come strumento di navigazione: punto di riferimento fisso per aiutare i viaggiatori a calcolare la longitudine, così come la stella polare viene usata per determinare la latitudine. 

3) e 4) Early Concepts 
In The Problem of Space Travel del 1928, il primo libro a fornire dettagliate descrizioni tecniche di stazioni spaziali e viaggi nello spazio, l’ingegnere aerospaziale austro-ungarico Herman Potočnik propose un modello di stazione spaziale costituita da tre unità così divise: un modulo abitativo, una sala macchine e un osservatorio, unite tra loro da un lungo cordone ombelicale. Sarebbe stata costruita a 42mila chilometri dalla Terra, in un’orbita geosincrona sopra Berlino. La forma rotonda potrebbe aver ispirato più tardi Werner Von Braun (immagine 9). 

5) Guerre stellari 
Questa stazione spaziale – decisamente non internazionale – disegnata negli anni ’60 dall’esercito statunitense aveva la funzione di mettere alla prova l’utilità dell’osservazione a distanza dei nemici. Equipaggi di tecnici e militari sarebbero arrivati grazie a un razzo Gemini, avrebbero passato un mese in orbita con gli occhi puntati sui territori nemici e poi sarebbero tornati sulla Terra. In teoria il lancio per l’avvio della costruzione sarebbe dovuto essere il 15 dicembre del 1969. Ma dopo un primo rinvio all’autunno del 1971, il programma è stato definitivamente cancellato quando si è capito che i satelliti artificiali sarebbero serviti al medesimo scopo con una spesa decisamente inferiore.  

6) Stazione nucleare 
L’era atomica arriva nello spazio grazie a questo disegno, realizzato tra gli anni ’60 e ’70. Rifornita di energia da un reattore nucleare, questa stazione spaziale doveva servire per il rifornimento e il lancio delle navicelle dirette nello spazio profondo. Per prevenire ogni contaminazione da radiazioni il reattore era alla fine di un lungo corridoio (la punta in fondo al tubo nell’immagine). La stazione sarebbe stata divisa in settori, due dei quali da usare come laboratori, due come spazi abitabili e due come zona di operazioni di attracco, lancio, rifornimento. 

7) Stazione Apollo 
Concepito durante l’era delle missioni Apollo, questo Large Orbiting Research Laboratory è costituto da un corpo centrale e da tre piccoli compartimenti. I razzi Saturn V – gli stessi che lanciavano le missioni dirette alla Luna – sarebbero dovuti servire al trasporto degli astronauti a bordo, compito che più tardi avrebbero assunto gli Space Shuttle. 

8) Spinning Design 
A causa degli effetti deleteri per gli astronauti dell’esposizione a lungo termine alla microgravità, la Nasa ha studiato a lungo la soluzione di una stazione spaziale rotante. Anche una minima rotazione infatti, come quella prevista in questo concept del 1969, in cui il corpo della stazione ruota intorno al proprio asse, avrebbe fornito una piccola gravità che avrebbe aiutato i cosmonauti a contrastare la debolezza muscolare dovuta ai mesi trascorsi nello spazio. 

9) Space Odyssey 
Indubbiamente però la Stazione spaziale più popolare dell’immaginario collettivo è la doppia ruota del film di Stanley Kubrick2001: Odissea nello Spazio. La navicella visibile nel film era basata su un’idea del pioniere dell’aviazione spaziale Werner Von Braun, grande sostenitore delle stazioni circolari. 

Certo quella di Kubrick più che una stazione orbitante era un vero veicolo spaziale diretto verso Giove e soprattutto la sua “abitabilità” era decisamente di qualità più alta rispetto alla Iss: stanze da grande alberghi e benefits di ogni genere. 

10)-11)-12) Gonfiabile 
C’è la mano di Mr.Goodyear in questo concept del 1961: una stazione che dopo il lancio si sarebbe gonfiata come un enorme pneumatico. Erano previsti compartimenti pressurizzati per vivere e lavorare nello spazio. Le stazioni gonfiabili offrirebbero senza dubbio un chiaro beneficio considerato che le dimensioni sono la prima cosa da ridurre quando si parla di viaggi nello spazio. Qualcosa di simile è stato proposto anche negli anni ’90: un modulo gonfiabile di circa 10 metri di diametro da mandare sulla vera stazione spaziale internazionale, chiamato Transhab, da usare per proteggere gli astronauti a lavoro all’esterno della stazione dalle piogge di micrometeoriti. Il modulo così pensato non è stato mai realizzato ma l’azienda Bigelow Aerospace ha comprato il disegno e ne ha lanciato due prototipi – Genesis I e II – in orbita. Ora progetta di lanciare un modello più grande, chiamato BA 330, tra il 2014 e il 2015. 

13) Tetto 
Questo tetto gigante ricoperto di pannelli solari in grado di generare 120 watt di potenza è stato immaginato nei laboratori della Nasa nel 1984. Erano previsti cinque moduli abitabili, alcuni dei quali adibiti a spazi per la ricerca. 

14) Freedom 
Prima dell’Iss una stazione più piccola era già nei piani di Stati UnitiGiapponeCanada e nove nazioni europee. Si chiamava Freedom ed era stata presentata dal Presidente Ronald Regan nel suo discorso annuale sullo State of the Union (lo stesso pronunciato ieri da Barack Obama) come risposta alla Mir, la stazione spaziale nei piani dell’agenzia spaziale russa. Problemi di budget causarono un progressivo ritardo e il progetto è stato ridisegnato sette volte tra il 1984 e il 1993, ogni volta con dimensioni sempre più ridotte. Era evidente che il progetto sarebbe stato mandato a monte quando il Presidente Bill Clinton – a Guerra Fredda finita – annunciò che l’agenzia russa sarebbe entrata nel progetto e che sarebbe stata creata la Stazione Spaziale Internazionale, quella vera.  

via wired.it 

(Credit per le foto: Nasa)

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