Categorie: Salute

Respirare meglio grazie ai broccoli

Broccoli contro le malattie respiratorie croniche. In una sintesi estrema – e certamente semplicistica – è questo il risultato di uno studio condotto dalla Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland, Usa) e apparso sulla rivista The Journal of Clinical Investigation. A conferire a tutte le crucifere (cavoli, broccoli, rucola e simili) questa proprietà benefica sarebbe il sulforafano, una piccola molecola organica in esse contenuta, che sembra rendere più efficaci i farmaci utilizzati per il trattamento delle infiammazioni polmonari dovute a bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).

“Causata soprattutto dal fumo delle sigarette, la Bpco è attualmente uno dei più diffusi problemi di salute a livello mondiale”, spiegano i ricercatori nello studio. Si tratta di una patologia delle vie aeree caratterizzata da bronchite cronica, che riduce progressivamente la funzionalità dell’organo respiratorio. È provocata dalla distruzione delle cellule del polmone, alla quale si aggiunge un’infiammazione persistente dei tessuti. Infiammazione che, a sua volta, per via della ridotta attività di un enzima cellulare, Hdac2, coinvolto nella risposta antinfiammatoria, non si riesce a tenere sottocontrollo con i comuni farmaci antinfiammatori steroidei (corticosteroidi). 

Nello studio, i ricercatori hanno indagato la resistenza a questi farmaci nei pazienti affetti da Bpco e in alcuni topi che, essendo stati esposti a fumo di sigaretta, mostravano sintomi analoghi a quelli dei malati. In entrambi i casi sono stati utilizzati macrofagi alveolari (cellule coinvolte nella risposta immunitaria dell’organismo) e altre cellule dei tessuti polmonari per capire se e in che modo si potessero ripristinare le funzioni enzimatiche e la risposta ai corticosteroidi. I risultati hanno indicato che il sulforafano, attivando un’altra proteina (la Nrf2), migliora la funzionalità dell’enzima Hdac2 e, di conseguenza, rende le cellule dei pazienti più sensibili all’azione dai corticosteroidi.

“Questa scoperta ha un importante significato nello sviluppo di nuove terapie per la bronco-pneumopatia e le altre patologie polmonari”, dicono i ricercatori. Si potrebbe pensare, infatti, di utilizzare questa molecola di origine vegetale in concomitanza con i farmaci steroidei per aumentarne la capacità antinfiammatoria nel trattamento della Bpco

Riferimento: J Clin Invest doi:10.1172/JCI45144

Credit immagine: Wikipedia

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