Categorie: Società

Revocati i brevetti sulle cellule staminali

L’ufficio marchi e brevetti (Pto) statunitense ha revocato i brevetti di fondamentali cellule staminali embrionali umane (ESCs), accogliendo la protesta di consumatori e scienziati secondo i quali si è soffocata la ricerca attraverso il controllo commerciale. In particolare sono state rigettate tutte e tre le richieste di brevetti rilasciati dal Warf (Wisconsin Alumni Research Foundation). I responsabili del Pto, dopo aver esaminato le richieste, sono giunti alla conclusione che le cellule del Wisconsin – basate sul lavoro di James Thomson dell’Università del Wisconsin (Madison) – sembrano essere identiche (o presentano variazioni minime) alle cellule descritte in precedenti brevetti già rilasciati o pubblicati in paper scientifici.

La decisione è arrivata come risultato di una “sfida” raccolta nel luglio del 2006 dall’Associazione per i diritti di contribuenti e consumatori americani (Ftcr), e dal Public Patent Foundation, che difende l’interesse pubblico dalle eventuali minacce provenienti dai brevetti. “Stando ai fatti, questa è la sola conclusione a cui il Pto poteva arrivare. Quei brevetti non dovevano essere rilasciati”, ha detto John Simpson, direttore del progetto cellule staminali della Ftcr: “Questo è un giorno importante per la ricerca scientifica”.

Le prime cellule staminali umane coltivate da Thomson all’università del Wisconsin risalgono al 1998. Da allora la Warf, che gestisce le proprietà intellettuali dell’università, ha fatto pagare tariffe salate (fino a 5.000 dollari) per concedere l’uso delle cellule del Wisconsin o dei metodi di Thomson usati per farle crescere.

La Warf ha tuttora la possibilità di provare che il lavoro di Thomson fu originale e per questo merita il brevetto. Se perde di nuovo, può fare appello, il che significa che la questione potrebbe non risolversi per anni. Secondo ricercatori e consumatori la attuale decisione del Pto è comunque importante, perché aiuterà la ricerca delle cellule staminali consentendo un libero flusso di informazioni tra gli scienziati, che non saranno più ostacolati dal rischio di infrangere un brevetto. (m.r.)

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