Categorie: Società

Ricerca e società

Yurij Castelfranchi e Nico Pitrelli
Come si comunica la scienza?
Laterza 2007, pp. 132, euro 10,00

Ordina su Ibs

Si dice che i fenomeni sottoposti a crescita esponenziale, senza spazi e risorse illimitati, non possano durare per sempre. La produzione del sapere scientifico, se si seguono i risultati delle osservazioni dello storico della scienza Derek John de Solla Price, è uno di questi fenomeni. I fatti: il numero delle pubblicazioni scientifiche e degli scienziati è cresciuto esponenzialmente per quasi trecento anni; l’andamento sembra oggi essersi profondamente ridimensionato.

La scienza ha cambiato in modo cruciale la società, ma è vero anche il contrario. Il breve saggio, con ritmo incalzante e mai noioso, racconta questo complesso rapporto, complice la comunicazione. Con numerosi casi di studio e una serie di questioni aperte sulla scienza e i suoi nuovi comportamenti, i due fisici di formazione Yurij Castelfranchi e Nico Pitrelli, da anni attivi nel mondo della comunicazione, tracciano un profilo del sapere scientifico e delle sue rappresentazioni sociali toccando aspetti storici, ambiti sociologici e implicazioni economiche e politiche.

Da semplice divulgazione attraverso la quale gli addetti ai lavori, guidati da un puro spirito filantropico, “educavano” un unico pubblico, la comunicazione della scienza è diventata studio dei flussi e dei canali comunicativi tra una vasta gamma di attori sociali detentori di interessi peculiari nei confronti della ricerca. Associazioni di pazienti, associazioni ambientaliste, lavoratori sottoposti a rischi di forte impatto sulla salute, liberi cittadini di fronte a decisioni politiche sull’uso delle biotecnologie, non solo dialogano di questioni scientifiche tra loro, ma chiedono di farlo in modo paritario anche con chi la pratica.

La scienza è chiamata a parlare al di fuori del laboratorio, sui giornali, in tv, al cinema, attraverso gli uffici stampa, nei musei, con nuovi linguaggi, immagini e finalità. Il sapere scientifico è uscito dall’accademia, quando? Come? Perché si comincia a parlare di scienza post-accademica? Queste alcune delle domande proposte da Castelfranchi e Pitrelli in Come si comunica la scienza?.

Il passaggio che la scienza sta attraversando da accademica a post-accademica mette in discussione o almeno critica in modo profondo il rapporto tra produzione e utilizzo della conoscenza e tra fiducia nella conoscenza prodotta e accettazione delle sue ricadute sociali. La scienza oggi si muove, ed è necessario che si muova, su archi spazio-temporali indefiniti: i progetti di produzione del sapere nascono da équipe interdisciplinari e viaggiano sull’onda multiforme di network nazionali e internazionali. Il nuovo contesto è, con buona approssimazione, figlio di un cambiamento radicale nelle motivazioni che garantiscono l’accettabilità, la sostenibilità di una ricerca scientifica: se prima il criterio che rendeva valido e affidabile un dato di fatto era il suo alto valore epistemico e quindi la pubblicazione su riviste specializzate, adesso le cose si sono complicate. È subentrata la robustezza sociale di un risultato o di una proposta di ricerca come intenso valore valutativo. Il sapere esperto si è quindi caricato di una più forte responsabilità che deriva dallo stretto rapporto con tutta una molteplicità di attori sociali con i quali instaurare vincoli di fiducia bilaterali più o meno stretti. Responsabilità che include sia l’incontro con esigenze, problemi e priorità dei cittadini, sia una riflessione in profondità sulla sopravvivenza di alcuni filoni di ricerca e addirittura della scienza stessa per come è sempre stata pensata.

Admin

Articoli recenti

Sesso e genere: le differenze sono anche nel cervello

Conoscere le differenze è importante per sviluppare trattamenti farmacologici per uomini e donne con dosaggi…

4 giorni fa

Mip-C: cosa sappiamo sulla nuova malattia legata al coronavirus

A scoprirla è stato un team di ricerca internazionale, secondo cui la nuova sindrome può…

5 giorni fa

La plastica che si autodegrada grazie alle spore batteriche

Per crearla, i ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno utilizzato spore batteriche di…

6 giorni fa

I misteriosi dodecaedri romani che nessuno sa a cosa servissero

I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo…

7 giorni fa

Quel movimento che ci rende umani

Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…

1 settimana fa

“Così insegniamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più