L’effetto combinato della pressione e della luce di un laser ha permesso di ottenere il polibutadiene, un polimero ad alta qualità, comunemente utilizzato nell’industria automobilistica. La tecnica innovativa illustrata in uno studio pubblicato domani su Science, è stata sperimentata da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze e dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (Infm). Che hanno sottoposto alcune molecole di butadiene allo stato liquido a una pressione assai elevata, in modo che, avvicinandosi, formassero nuovi legami chimici. Il composto ottenuto è stato trattato con una luce laser, che ha provocato le deformazioni a livello molecolare necessarie per trasformarlo in polimero. La tecnica, hanno spiegato i ricercatori, offre notevoli vantaggi: è rapida, ecocompatibile perché non richiede l’impiego di solventi o catalizzatori ed è economica, perché abbatte i costi della produzione industriale del polibutiadene. Una gomma sintetica utilizzata nell’industria automobilistica perché resiste alle basse temperature: si trova negli pneumatici e in altri tipi di gomme, nelle cinghie, nei tubi e nelle guarnizioni delle automobili. (d.d.v.)