Rivelazioni da Hayabusa

L’incontro ravvicinato avvenuto nel 2005 tra l’asteroide 25143 Itokawa (550 metri di diametro) e il veicolo spaziale giapponese Hayabusa ha permesso di far luce sull’origine e sull’evoluzione dei meteoriti. Utilizzando i dati di questo rendez-vous spaziale, Takahiro Hiroi e suoi colleghi della Brown University di Providence (USA) hanno evidenziato come la superficie di un asteroide non sia coeva, ma costituita da un collage di superfici in varie fasi evolutive.

Poiché i meteoriti nascono dagli asteroidi, questo processo di invecchiamento potrebbe essere la ragione per la quale la superficie dei meteoriti è sostanzialmente differente da quella degli asteroidi. Ulteriore indicazione di come la superficie vari con il tempo è la discrepanza tra la composizione chimica dei meteoriti trovati sulla Terra e quelli osservati nello spazio.

Il processo responsabile è detto “weathering” spaziale: per questo gli asteroidi diventano più scuri e rossi con il passare del tempo. I ricercatori spiegano su Nature che la causa di questo fenomeno è da ricercare nella variazione della quantità di piccolissime particelle di ferro.

Con questo modello si è in grado di ipotizzare che la maggior parte dei meteoriti proviene dagli asteroidi più comuni, quelli di tipo S: i due oggetti appaiono differenti a causa del processo di “weathering” a cui sono state sottoposte le superfici. (ma.ma.)

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