Un brillamento solare di inaspettate dimensioni ha sorpreso le agenzie spaziali causando guasti in vari satelliti e disfunzioni nella Stazione spaziale internazionale (Iss). I brillamenti solari sono violente rotture dei campi magnetici situati nella cromosfera al di sopra delle regioni attive, che liberano energia con enorme potenza. Nasa ed Esa, le agenzie spaziali statunitense ed europea, hanno osservato il fenomeno con il satellite Soho (Solar & Heliospheric Observatory) che ha ripreso le immagini del brillamento. La tempesta solare ha liberato un fascio di particelle cariche a velocità relativistiche, quindi altamente energetiche, in direzione della Terra.
La tempesta ha interrotto i segnali nello spazio. Nella Iss sono stati spenti i sistemi per evitare danni all’astronave e gli astronauti in via precauzionale si sono rifugiati in aree protette della stazione spaziale. I danni effettivamente rilevati consistono in alcuni problemi riguardanti la convergenza del software. Varie missioni dell’Esa, tra cui Integral, Cluster ed Envisat hanno inoltre risentito dell’effetto della tempesta. La missione Cluster, designata allo studio del vento solare e delle particelle subatomiche emesse dalla nostra stella, ha riportato danni in due dei suoi quattro satelliti. Parte di un satellite ha perso potere e la strumentazione di un secondo si è spenta da sola. Anche Envisat, il satellite che monitora la Terra (atmosfera terrestre, terre emerse, oceani, calotte polari) ha perso i suoi strumenti, che si sono spenti.
Quello che è avvenuto viene chiamato dagli scienziati “burst”; quando avviene un “burst” molto violento, il flusso di particelle relativistiche aumenta rapidamente. Il direttore della stazione spaziale Joe Montalbano ha riferito che l’insolita attività solare ha avuto effetto anche sulla Terra causando un aumento della densità dell’atmosfera. (ma.ma.)