Categorie: SocietàVita

Sbadigliare unisce, specie tra le donne

Sarà capitato a tutti, una volta o l’altra. Sentire il bisogno di sbadigliare dopo aver visto (o sentito) uno sbadiglio sulla bocca del nostro interlocutore. Si tratta di un vero e proprio contagio che, secondo la scienza, ha basi empatiche: è il risultato di un articolo che ho pubblicato su Royal Society Open Science insieme agli etologi Elisa Demuru e Elisabetta Palagi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.

Lo studio, durato cinque anni (2010-2015), ha preso in considerazione 104 persone, durante le loro usuali attività quotidiane (pasti, lavoro, svago, etc). La prima analisi è servita a verificare se le donne sbadigliano in generale più degli uomini. Non è così: uomini e donne sbadigliano in egual misura. Il secondo passo è stato vedere quali categorie di persone si contagiano di più, restringendo il campione alle persone suscettibili agli sbadigli altrui, cioè quelle che avevano risposto almeno una volta allo sbadiglio di parenti, amici, conoscenti. Sono state quindi considerate 92 coppie (sbadigliante/ri-sbadigliante).

I nostri risultati hanno innanzitutto confermato che parenti e amici si contagiano di più rispetto a persone che si conoscono appena. Ma il risultato veramente nuovo è che le donne (frequenza media di risposta: 54%) sono significativamente più contagiate degli uomini (frequenza media di risposta: 41%) dagli sbadigli altrui. Perché questo può dirci che il contagio di sbadiglio ha basi empatiche? L’empatia si basa sulla capacità di recepire, e fare propri, sentimenti e sensazioni altrui. Il portale che mette le persone emotivamente “in rete” è la faccia, una sorta di facebook emotivo. Tu soffri, fai una smorfia di dolore, io ripeto quella smorfia e riproduco dentro di me la sensazione di dolore, che diventa il mio. Mi rendo conto, quindi, che stai male e se possibile mi attivo, per aiutarti. Stessa faccia, stessa emozione. In neurobiologia questo meccanismo è definito di percezione-azione ed è possibile grazie ai neuroni a specchio, che si ci permettono di replicare, dentro di noi, le emozioni degli altri.

A questo punto è chiaro: più forte è il legame sociale, quindi il vincolo affettivo, più frequente è il contagio di sbadiglio. Ma le donne? Perché vengono contagiate più degli uomini? La maggiore capacità empatica delle donne, probabilmente legata alla maternità, è confermata da numerose evidenze psicologiche, cliniche e neurobiologiche. Grazie a questo studio abbiamo a disposizione anche evidenze etologiche. Ma attenzione: dire che le donne sono statisticamente più empatiche degli uomini non vuol dire che tutte lo siano. Futuri studi ci diranno se questa caratteristica vale per tutti i tipi di società e per tutte le tipologie di persone (orientamento politico, sessuale, etc.).

Riferimenti: Royal Society Open Science doi: 10.1098/rsos.150459

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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