Sbagliando impara anche il robot

    Tesa la corda dell’arco, ecco che la freccia scocca. Ma manca il bersaglio. Poco male: l’arciere recupera la sua freccia, aggiusta la mira e riprova. Non sarebbe un quadro insolito se ad assumere il ruolo dell’arciere non fosse iCub, il robottino costruito lo scorso anno (dopo sei anni di prototipi e tentativi) dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, e sviluppato insieme a un consorzio di università europee (il Robotcup Consortium).

    iCub è un piattaforma open source, sia per le componenti software sia per quelle hardwere, nata per permettere ai ricercatori di studiare l’apprendimento e lo sviluppo della capacità cognitive nei bambini attraverso l’implementazione di determinati algoritmi. E proprio un algoritmo è quello che gli permette di imparare a tirare con l’arco a partire dai suoi errori: si chiama “Archer” e sta per Augmented Reward Chained Regression e racchiude i vari passaggi necessari per scoccare una freccia – prendere l’arco, posizione la freccia, tendere l’arco e lasciarlo andare. Gradualmente, tiro dopo tiro, sulla base degli errori precedenti viene migliorata la mira del robot dalle fattezze di un bambino di tre anni. I risultati dello studio con Archer saranno presentati a dicembre durante la conferenza Humanoids 2010.

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