Scuole a pezzi

Le scuole italiane crollano letteralmente a pezzi. E la situazione non può che peggiorare con i recenti tagli previsti dal Ministero dell’Istruzione e dalla finanziaria 2010. L’VIII Rapporto di Cittadinanzattiva “Sicurezza, qualità e comfort a scuola” (qui il link) mostra un’edilizia scolastica molto precaria, spesso al di fuori della legalità e bisognosa di numerosi interventi.

L’indagine è stata condotta su un campione di 82 edifici scolastici in 8 Regioni: Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Di queste scuole, appena una su tre possiede la certificazione di agibilità statica e più della metà (il 55 per cento) è stata costruita in zone a rischio sismico. Appena una scuola su quattro possiede una certificazione igienico-sanitaria, mentre solo il 31 per cento è provvista di quella di prevenzione incendi.

Crepe – nel 15 per cento delle scuole, sia nelle facciate esterne sia in quelle interne – e distacchi di intonaco – nel 29 per cento dei corridoi, nel 21 per cento dei bagni e nel 20 delle aule – sono i problemi più evidenti. Le aule poi sono lontane da ogni standard di sicurezza: nel 93 per cento dei casi mancano le porte antipanico, circa un terzo ha finestre rotte, prese e interruttori divelti nonché cavi volanti, mentre il 13 per cento presenta barriere architettoniche. Nel complesso l’88 per cento delle scuole ha bisogno di interventi di manutenzione ordinara e il 46 straordinaria. Si tratta per la maggior parte di edifici con qualche anno sulle spalle, antecedenti al 1974, ma gran parte della colpa della decadenza è da attribuire al mancato intervento degli enti proprietari: secondo quanto dichiarato dai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, in due casi su tre di richiesta di intervenuti urgenti l’ente proprietario non è mai intervenuto.

Critica anche la situazione igienica: secondo il rapporto, corridoi, aule e bagni sono sporchi (nel 35 per cento dei servizi manca la carta igienica e nel 39 è assente il sapone). Condizione destinata a peggiorare, considerati il taglio del 25 per cento delle spese per il personale di pulizia previsto dal Ministero dell’Istruzione e l’innalzamento del numero di alunni e studenti per classe nelle scuole di ogni ordine previsto dalla legge 133/2008.

Quasi scontate dunque le richieste formulate dall’associazione: un’anagrafe dell’edilizia scolastica aggiornata e trasparente per tutti i cittadini, sanzioni per chi non fornisce i dati, ripristino dei fondi ordinari triennali, abbassamento del numero di studenti per classe.

Riferimenti: VIII Rapporto di Cittadinanzattiva “Sicurezza, qualità e comfort a scuola”

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