Se il castoro aiuta la rana

Uno studio dell’Università di Alberta (Usa) mostra come le dighe costruite dai castori possano dimostrarsi alleate delle popolazioni di anfibi, sempre più ridotte soprattutto nell’America del Nord. La ricerca, pubblicata su Biological Conservation e condotta dagli studiosi Cam Stevens e Cindy Paszkowsky, evidenzia che i roditori si comportano come una specie surrogata, cioè capace di indicare i cambiamenti dell’ambiente o, come in questo caso, di aiutare altre specie che vivono nelle stesse regioni.

In che modo? Grazie alle dighe che i castori costruiscono per difendere le loro tane. I roditori, infatti, per aumentare la profondità dell’acqua intorno alle loro “abitazioni” usano ramoscelli, tronchi d’albero, fango, rami e pietre, realizzando così delle vere e proprie dighe. Dighe di cui si giovano anche anfibi come rane e rospi.

Le strutture, infatti, creano degli stagni, ambienti confortevoli per gli anfibi (e i loro allevamenti) per diversi motivi. Spiega Paszkowsky: “Il calore e l’acqua ben ossigenata aumenta i tassi di sviluppo e di crescita delle larve di rane e rospi. Gli stagni sono poi meno invitanti per i predatori perché di solito le dighe vengono costruite su piccoli corsi d’acqua dove le condizioni ostili dell’inverno sono comuni”. “Incentivare l’attività dei castori è quindi di vitale importanza per la conservazione di rane e rospi. Anche quando quest’attività entra in conflitto con quella degli esseri umani”, dice Stevens. (f.f.)

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