Se il risultato non dipende dai test

Milioni di persone affette da Aids nei paesi in via di sviluppo vengono curate sulla base dei soli sintomi dell’infezione, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms). Tuttavia, molti scienziati sono scettici riguardo alla qualità delle cure prestate in assenza di test in grado di monitorare l’andamento della malattia. Secodo uno studio pubblicato su The Lancet lo scorso 25 aprile, però, i risultati dei due approcci sarebbero simili e il trattamento dei malati avrebbe la stessa riuscita. Dopo un monitoraggio di cinque anni, Andrew Phillips, del gruppo di Epidemiologia e Biostaistica dell’Aids dell’University College di Londra, e i suoi colleghi hanno osservato che la percentuale di risposte (positive e negative) al trattamento per malati messi in cura sulla base dei sintomi dell’infezioni da Hiv è pressoché la stessa di quella decisa e monitorata con accurati e costosi esami.

Secondo lo studio inglese la sopravvivenza dei pazienti curati sulla base dei sintomi dell’infezione dopo cinque anni è dell’82 per cento, la stessa di quella dei malati tenuti sotto controllo monitorando i livelli di CD4, metodo usato per verificare l’attività immunitaria nei pazienti (la sopravvivenza a distanza di 24 anni scende a circa il 67 per cento).Gli stessi autori dello studio mettono in evidenza come intraprendere una terapia sulla base dei sintomi sia molto più conveniente nei paesi poveri che non possono permettersi il monitoraggio con esami più costosi.

“I risultati di questo studio dovrebbero tranquillizzare i medici africani e asiatici che operano senza l’uso di sofisticati test. La riuscita del trattamento antivirale nei paesi poveri, infatti, è la stessa che si ottiene negli Stati Uniti o in Europa”, ha dichiarato Charles Gilks, coautore dello studio e Coordinatore del Trattamento Antiretrovirale dell’Oms a Ginevra. (s.m.)

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