Se la Nasa abbandona le missioni su Marte

L’annuncio ufficiale ancora non c’è, ma potrebbe essere solo questione di tempo. Già lunedì prossimo, infatti, quando verrà presentata la proposta di budget per il 2013 dall’amministrazione Obama, potrebbe arrivare la conferma ai rumors che vorrebbero la Nasa sul punto di abbandonare, o quasi, le missioni su Marte. Una in particolare, la ExoMars (Exobiology on Mars), con cui avrebbe dovuto spedire un satellite intorno al pianeta rosso insieme a un rover per l’esplorazione del suolo marziano (mentre il robottino Curiosity è in viaggio verso Marte). 

Se le voci fossero confermate, all’Agenzia spaziale europea (Esa) – partner della missione – non resterebbe altro che cercarsi un nuovo compagno per il viaggio sul pianeta rosso. Ma a onor del vero, e ufficialità a parte, l’Esa si sarebbe già guardata intorno e avrebbe chiesto all’Agenzia spaziale russa, la Roscomos, di sostituire i colleghi statunitensi nell’impresa di cercare la vita su Marte. 

ExoMars
 infatti – inizialmente solo un progetto europeo, cui si è unita provvisoriamente anche la Nasa nel 2009, come ricorda Science – è una missione pensata per individuare tracce di vita presente o passata sul pianeta. Con due strumenti principali: un satellite orbitante intorno al pianeta, in cerca di metano  nell’atmosfera marziana, e un rover da spedire direttamente sulla superficie. Lanci in programma, rispettivamente, per il 2016 e il 2018, ai quali gli americani avrebbero partecipato con la costruzione del rover e di parte delle strumentazioni e dei sistemi di comunicazione del satellite. La Nasa si sarebbe inoltre occupata anche del servizio di lancio nello spazio, con il razzo Atlas V

Ma a quanto sembra, lo scorso anno, complici anche le folli spese per il James Webb Space Telescope, il successore di Hubble, l’agenzia statunitense avrebbe fatto due conti e avvisato i colleghi europei di una possibile uscita di scena. Così che chiedere aiuto alla Russia per l’Esa non è stato altro che una logica conseguenza, considerando le tecnologie già messe a punto per le missioni marziane russe, anche se spesso fallimentari, come lo è stata Mars96 e quella verso la luna del pianeta rosso, Phobos-Grunt, precipitata nell’oceano a gennaio. 

Problemi risolti? Insomma. Come riporta la Bbc il cambio di partner non sarebbe alla pari: la Roscomos non disporrebbe delle stesse tecnologie della Nasa, senza contare inoltre che tutto questo costerà all’Esa investimenti molto maggiori di quelli inizialmente previsti (circa un miliardo di euro). E per ora l’Europa non ha intenzione di rinunciare all’impresa. 

Ma la posizione dell’agenzia spaziale statunitense e le sue intenzioni per le future esplorazioni su Marte rimangono comunque dubbie. Infatti nel report sulle priorità per la Nasa, appena pubblicato, il reattore a fissione nucleare come sistema di alimentazione per i nuovi razzi spaziali ricompare in cima alla lista. Si tratta, come riporta Forbes, di un sistema in grado di rivoluzionare il modo di esplorare lo Spazio, Marte compreso, teoricamente capace di viaggiare più velocemente e di spedire sonde in luoghi ancora più remoti. Una priorità che forse potrebbe mettere in nuova luce i progetti sul pianeta rosso

via wired.it

Credits immagine: NASA’s Marshall Space Flight Center/Flickr

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