Se la regina è poligama

Per la prosperità della futura colonia è molto meglio se il volo nuziale dell’ape regina si conclude con un accoppiamento con più fuchi. Alveari con un patrimonio genetico differenziato sono infatti più produttivi rispetto a quelli generati dall’inseminazione da parte di un solo maschio. A dimostrare che la promiscuità della regina favorisce la conservazione della specie è uno studio che due biologi, Thomas Seeley e Heather Mattila della Cornell University di Ithaca, Stati Uniti, hanno pubblicato sull’ultimo numero di Science.

Le api mellifere europee e nord-americane si accoppiano in media con 6 – 20 fuchi diversi, quelle asiatiche ne scelgono addirittura 102. In un recente lavoro, Thomas Seeley aveva rilevato che gli accoppiamenti promiscui, praticati in diverse specie di insetti sociali, conferiscono alle colonie maggiore resistenza a comuni infezioni batteriche normalmente molto aggressive. I due ricercatori hanno verificato questa prima indicazione, inseminando 12 api regine con lo sperma di nove fuchi diversi e altre nove con quello di un solo fuco.

“Dopo appena due settimane, le colonie geneticamente differenziate avevano costruito il 30 per cento in più di favi e avevano raccolto quasi il 40 per cento in più di cibo, riuscendo a conservarlo fino al doppio del tempo rispetto alle altre”, afferma Mattila. Alla fine dell’estate, le colonie “miste” erano cinque volte più popolate, con maschi otto volte più riproduttivi e individui mediamente più “in carne”. Un quarto di queste colonie è poi riuscita a superare l’inverno mentre nessuno degli alveari generati dall’accoppiamento con un solo fuco ce l’ha fatta. Non solo: secondo Seeley e Mattila le colonie generate da più fuchi avrebbero migliori performance anche sul piano della comunicazione, essendo in grado di utilizzare in modo più sosfisticato il “linguaggio” – le cosiddette “danze” eseguite in volo – per indicare alle compagne luoghi adatti all’insediamento della colonia o di particolare interesse per la ricerca di cibo.

(s.m.)