Se non vogliamo chiedere piaceri

Insicurezza, diffidenza e poca propensione a scambiare favori e oggetti con altre persone, anche all’interno della stessa comunità. E’ poco incoraggiante la fotografia delle interazioni che emerge da uno studio finlandese condotto dalla Finnish Aalto University e dall’Helsinki Institute for Information Technology. Basandosi su dati raccolti da un servizio di scambio di favori e regali online, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che la maggioranza delle persone preferisce pagare un servizio piuttosto che chiedere una mano. La ricerca verrà presentata durante la conferenza “ACM Group 2010” che si terrà a novembre in Florida.

Lo studio si è focalizzato sugli utenti di un sito di scambio di oggetti e favori prevalentemente usato dagli studenti della Finnish Aalto University: Kassi (in italiano si potrebbe tradurre come borsa o portafoglio). Il servizio offre agli utenti registrati la possibilità di inserire dei post per chiedere favori o aiuti pratici, oppure rispondere alle richieste di altri e offrire oggetti alla comunità.  Ad esempio, si può chiedere in prestito un libro o un cd, o vedere se c’è qualcuno disposto a dare una mano per aggiustare una bicicletta.

Analizzando le dinamiche del sito e intervistando gli studenti che lo usano, Emmi Suhonen e Airi Lampinen – insieme a Coye Cheshire e Judd Antin della University of California – Berkeley – hanno cercato di capire i meccanismi psicologici che scattano nel momento in cui si chiede o si offre il proprio contributo. In generale hanno osservato che, sebbene gli utenti si dicano soddisfatti del servizio, molti sperimentano la sensazione di essere in debito verso le persone da cui hanno ricevuto un favore. In molti casi, poi, è l’insicurezza a rappresentare un ostacolo all’interazione: diversi studenti hanno affermato di avere dei dubbi sul perché qualcuno possa volerli aiutare, così come sulle proprie capacità di essere davvero utili alla comunità. “Scambiarsi favori all’interno di un gruppo ha un effetto benefico su tutti e aumenta il senso di comunione”, sostiene Airi Lampinen: “L’ostacolo più grande è la mancanza di un’abitudine a chiedere aiuto anche agli sconosciuti”.

Riferimenti: Multidisciplinary Institute of Digitalization and Energy – Helsinki Institute for Information Technology; link al video

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