Sempre più verso l’abolizione

Sono state 5.476 condanne a morte nel 2004, 131 in meno rispetto all’anno precedente. È il dato contenuto nel rapporto 2005 di Nessuno Tocchi Caino, presentato oggi a Roma e dedicato al presidente del Senagal Abdoulaye Wade, insignito del premio “Abolizionista dell’anno” per aver abolito la pena di morte lo scorso 10 dicembre. Continua nel mondo, quindi, la tendenza all’abolizione delle esecuzioni, in atto da circa dieci anni: 138 paesi hanno deciso di abolire la pena capitale per legge o in pratica e di questi 86 sono completamente abolizionisti. Diminuiscono i paesi in cui è ancora in vigore: 58 contro i 61 del 2003 e i 64 del 2002. Il continente dove si eseguono più pene è l’Asia, dove la sola Cina ha mandato a morte 5.000 persone nel 2004, seguita dall’Iran con 197 esecuzioni e dal Vietnam con 83. Nelle Americhe si contano invece 59 esecuzioni, tutte negli Stati Uniti, in Africa solo 9, concentrate in Egitto, Somalia e Sudan, infine nel continente europeo la Bielorussia ha effettuato 5 esecuzioni. Per eliminare del tutto questa pratica, secondo l’associazione, è necessario presentare all’Assemblea generale dell’Onu del 2006 una proposta di moratoria universale che goda dell’appoggio dei rappresentanti di tutti i continenti, non solo europei e occidentali. (r.p.)

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