La Drospohila melanogaster, comunemente nota come “moscerino della frutta”, non ha più segreti per i genetisti. Un team di ricercatori americani dell’Institute for Genomic Research e della Celera Genomics di Rockville ha infatti annunciato di aver sequenziato completamente il genoma del moscerino, pubblicando i risultati su Science. Conoscere il patrimonio genetico della Drosophila è di estrema importanza per capire i meccanismi che regolano l’udito, l’olfatto e lo sviluppo di malattie nell’uomo. ” Non siamo altro che grandi mosche”, afferma Charles Zucker, professore di Biologia all’Università della California di San Diego e autore dello studio. Nel suo articolo mostra infatti che dei 289 geni umani associati a malattie conosciute, 177 sono identici a quelli del piccolo insetto. Per esempio: un gene della Drosophila appare molto simile al p53 umano, responsabile di molti tipi di cancro, mentre un intero gruppo di geni è omologo a quelli associati all’invecchiamento e alle malattie degenerative. In un secondo articolo, sempre pubblicato su “Science”, Zucker e i suoi colleghi mostrano poi gli effetti dell’alterazione di un gene noto come “nompC”: i moscerini geneticamente modificati non percepiscono più il mondo che li circonda, suoni compresi. Secondo i ricercatori americani, questa sarebbe una delle chiavi per comprendere i processi che, nell’uomo, portano alla perdita dell’udito. E non è tutto: alla Harvard Medical School di Boston sono già pronti i moscerini con i sintomi del morbo di Parkinson (m.g.)