Categorie: SocietàVita

Ti serve davvero il deodorante? Ecco come puoi scoprirlo

Usare o meno il deodorante. Come capire serve davvero o se ne può fare a meno? Un dilemma annoso che si potrebbe risolvere grazie a un test genetico. I cattivi odori del cavo ascellare sono infatti legati direttamente all’azione di un gene, Abcc11, inattivo nel 2% circa della popolazione europea. Molte di queste persone, pur geneticamente incapaci di emettere esalazioni sgradevoli, utilizzano il deodorante con regolarità, un rischio in più per la salute e per l’ambiente. A svelarlo è uno studio dell’Università di Bristol, pubblicato sulla rivista Journal of Investigative Dermatology, da cui emerge come in Europa solo una minoranza dei portatori della versione inattiva di Abcc11 si renda conto di non produrre cattivi odori, evitando di conseguenza l’utilizzo del deodorante.

Suggestioni socioculturali

“Solo un quarto di questi individui si rende conto, in maniera conscia o meno, di non produrre odori dal cavo ascellare”, spiega Day. “Gli altri tre quarti utilizzano il deodorante giornalmente, probabilmente seguendo acriticamente delle norme socioculturali. La situazione è differente nell’Asia Nord orientale, dove la maggior parte delle persone che non possiedono il gene Abcc11 non utilizza il deodorante”.

I risultati provengono da Children of the 90’s, un più ampio progetto di ricerca che tra il 1991 e il 1992 ha coinvolto oltre 14.000 donne in gravidanza, allo scopo di studiare sul lungo periodo gli effetti dei geni e dell’ambiente sullo sviluppo umano. Ian Day, professore di epidemiologia genetica e molecolare a Bristol, e il suo team hanno attinto a questi dati, studiando 6,495 madri, di cui 117 (circa il 2%) non presentavano una versione attiva del gene Abcc11. Analizzando i comportamenti di queste donne e dei lori figli, i ricercatori hanno scoperto che il 78% di loro utilizza comunque il deodorante con regolarità.

Serve il deodorante? Controlla il cerume

“Un semplice test genetico può evitare alle persone che non producono odori l’acquisto di prodotti inutili e l’esposizione non necessaria a sostanze chimiche”, spiega Santiago Rodriguez, tra gli autori della ricerca. Più a portata di mano, sebbene forse un po’ sgradevole, un altro metodo suggerito dal team di Bristol: controllare la consistenza del cerume delle orecchie. I portatori della variante inattiva di Abcc11 hanno infatti anche un’alta probabilità di produrre cerume secco e poco appiccicoso. I ricercatori propongono di verificarne la consistenza prima di acquistare un deodorante. Una procedura non standardizzata ma certamente più economica di un test genetico.

Riferimenti: Journal of Investigative Dermatology Doi: 10.1038/jid.2012.480 

Credits immagine: Anna Harris/Wikipedia

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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