Sì alle staminali embrionali

Il Parlamento Europeo ha adottato a larga maggioranza una raccomandazione a favore del finanziamento nell’ambito dei programmi europei della ricerca che prevede l’utilizzo di cellule embrionali. E ha sottolineato la sua volontà bocciando una proposta di emendamento che intendeva inserire alcune limitazioni etiche, come la possibilità di finanziare solo studi condotti in quei paesi membri che non abbiamo messo fuori legge l’utilizzo delle cellule staminali embrionali per scopi di ricerca, o la limitazione dell’uso dei soli embrioni soprannumerari già prodotti al 27 giugno 2002. Questa data coincide, infatti, con l’adozione del VI programma quadro, con cui per la prima volta si era tentato di allargare le maglie del finanziamento europeo della ricerca di laboratorio anche a cellule staminali embrionali. Il parere così espresso dall’Assemblea di Strasburgo è tuttavia non vincolante, poiché il Parlamento europeo esercita solo un potere consultivo in materia di bioetica. I governi degli Stati e i loro rappresentanti a Bruxelles possono quindi ignorarlo ed è ciò che potrebbe accadere il prossimo 3 dicembre quando il Consiglio dei Ministri Ue dovrà adottare una decisione in proposito. Tra i Paesi favorevoli a prorogare la moratoria, ovvero a includere nel finanziamento l’uso a fini di ricerca dei soli embrioni già prodotti alla data del 27 giugno vi sono l’ Italia, la Germania, l’Austria ed il Portogallo che potrebbero attuare una cosiddetta “minoranza di blocco”. (mo.s.)

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