La bicicletta, il più economico, ecologico, silenzioso e timido dei mezzi di locomozione, paga un conto salatissimo in termini di sicurezza sulle strade. Il solo conteggio dei 5 anni dello scorso decennio 2005 -2010 porta ad un totale assurdo di 1.514 ciclisti morti e 70.840. Se il conto lo spostiamo indietro di 2 anni partendo dal 2003 arriviamo a 2.143 morti e 93.855 feriti, una carneficina di velocipedisti. In sostanza una media di 303 ciclisti morti e 14.168 feriti ogni anno. In 365 giorni scompaiono in pratica tanti ciclisti quanto 2 grupponi di corridori del Giro d’Italia. Una triste contabilità redatta dal sito dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale. Il prezzo pagato dai ciclisti e dai pedoni è stato calcolato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2009 (vedi Galileo), che sta raccogliendo nuovi dati per aggiornare il dossier nel corso del 2012.
E’ per questo che ha preso il via la campagna “Salviamo i ciclisti” che, tra Roma e Londra, domani 28 aprile porterà in piazza decine di migliaia di biciclette per chiedere una mobilità “più rispettosa delle regole e dell’ambiente, meno pericolosa e meno inquinante”.