Ambiente

Siepi anti smog, così le barriere verdi proteggono la nostra salute

Che sia un faggio, un oleandro o un pitosforo poco importa. Perché ciò che conta è piantare siepi accanto a un parco o sul ciglio di una strada aiuta a proteggerci dallo smog. Stando ai risultati di una ricerca del Global center for clean air research ((GCare) dell’Università del Surrey, infatti, una semplice siepe potrebbe rappresentare una barriera formidabile, in grado di dimezzare la quantità di inquinamento atmosferico causato dal traffico delle strade circostanti. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Sustainable Cities and Society.

Lo smog e il ciclo vitale delle siepi

I ricercatori hanno condotto un esperimento durante il quale hanno monitorato per un periodo di tempo di 5 mesi la quantità di inquinanti prodotti dal traffico nelle aree circostanti le siepi di faggio piantate nel parco per bambini di Guildford, nel Regno Unito. Dalle analisi gli scienziai hanno osservato che la concentrazione degli inquinanti variava a seconda di tre fattori chiave: i giorni festivi, durante i quali il traffico è nettamente inferiore, il tempo e le diverse fasi del ciclo di vita della siepe.

Alla fine di aprile, per esempio, i ricercatori hanno registrato riduzioni di oltre il 50% del particolato nelle strette vicinanze delle siepi. Ciò, spiegano i ricercatori, dipende dalla forma e dalla grandezza della siepe e dalla densità delle foglie che hanno bloccato, proprio come una barriera, le particelle di particolato proveniente dalla strada. Ma non solo: i risultati hanno anche registrato riduzioni significative anche per gli inquinanti gassosi, inclusi monossido di carbonio e biossido di azoto.

Meglio le piante sempreverdi

“Abbiamo una lunga storia di ricerca in questo settore, a partire dalla nostra prima pubblicazione nel 2014, che ha valutato il potenziale della vegetazione lungo le strade trafficate per ridurre l’esposizione alle particelle ultrafini”, commenta l’autore Prashant Kumar. “Ciò che mancava negli studi precedenti era la comprensione di come il ciclo vegetativo delle siepi influenzasse la loro capacità di mitigazione dell’inquinamento atmosferico. Ciò ha richiesto misurazioni a lungo termine per catturare le varie fasi, tra cui il periodo di dormienza, lo sviluppo fogliare e la maturità”.

Questo studio, concludono i ricercatori, non ha fornito solo solide prove per implementare l’installazione di siepi e altre forme di infrastrutture verdi lungo strade trafficate per proteggere scuole, campi da gioco, pedoni e ciclisti dall’esposizione all’inquinamento atmosferico. “Ha anche fornito un chiaro suggerimento che le specie sempreverdi dovrebbero essere favorite per le barriere contro l’inquinamento allo scopo di sfruttare le loro prestazioni durante tutto l’anno”, conclude l’autore.

Riferimenti: Sustainable Cities and Society

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

6 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più