Simili, ma non troppo

L’essere umano e lo scimpanzé sono da tempo considerati molto simili a livello di Dna, ma un recente studio pubblicato su Nature mostra che le due specie presenterebbero in realtà molte più differenze di quanto non si credesse. Todd Taylor del Riken Genomic Sciences Center di Yokohama, in Giappone, ha comparato il cromosoma 22 di uno scimpanzé con la sua controparte umana, il cromosoma 21. L’83 per cento dei 231 geni confrontati presenta differenze sostanziali, che si riflettettono poi nelle proteine codificate, e il 20 per cento mostra cambiamenti strutturali significativi che differenziatno il tipo di attività; non solo, ma il 5 per cento della sequenza dei due cromosomi è completamente diversa. Se queste differenze si ritrovassero in tutti i cromosomi, metterebbero in crisi l’idea che le funzioni cognitive tipiche dell’essere umano siano riconducibili solo a minime diversità genetiche rispetto agli altri primati. I ricercatori avrebbero comunque già individuato due geni, chiamati NCAM2 e GRIK1, responsabili nell’essere umano di diverse funzioni neurali, le cui controparti nello scimpanzé presenterebbero vaste aree mancanti. (m.zi.)(giovedì 27 maggio)

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