Spermatozoi, un record di evoluzione

I geni che regolano la riproduzione maschile si evolvono più rapidamente degli altri. È quanto emerge da una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Chicago e pubblicata su Nature. L’équipe americana ha esaminato tre geni omologhi, responsabili delle alterazioni morfologiche dello sperma sia negli uomini che nei primati. Con grande sorpresa degli studiosi i geni umani sono risultati profondamente diversi da quelli animali. Ciò è apparentemente in contraddizione con la teoria evolutiva secondo la quale, anche dopo milioni di anni, i geni omologhi tra specie vicine (come appunto quelle dell’uomo e dei primati) dovrebbero essere indistinguibili. Le differenze indicherebbero quindi un’inaspettata rapidità evolutiva. “La pressione selettiva esercitata sul maschio affinché questi possa trovare una compagna e fertilizzare le sue uova è costante e fondamentale per la sopravvivenza della specie”, afferma Chung-I Wu, professore di ecologia ed evoluzione all’Università di Chicago. “Presumibilmente i geni correlati alla riproduzione devono evolversi continuamente affinché il maschio possa vincere la competizione riproduttiva”. (f.n.)

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